raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici locali e periferici
tipo di ente: Uffici periferici
Intendenza generale
datazione
secc. XVII - XVIII
21 mag. 1814 - 9 ott. 1861
contesto storico istituzionale
CONTEA DI SAVOIA (dal sec. XI), poi DUCATO DI SAVOIA (dal 1416), poi DUCATO DI SAVOIA e REGNO DI SICILIA (1713-1718), poi REGNO DI SARDEGNA (dal 1720)
REGNO DI SARDEGNA (1814-1861)
notizie storiche
I. Antico Regime
Questa magistratura, che costituisce il precedente storico della Prefettura dello Stato italiano unitario, e che è la principale nell’amministrazione periferica dello Stato sabaudo, venne delineandosi in un lungo arco di tempo. La sua origine è da vedere nei  referendari provinciali  , costituiti nelle 12 province piemontesi e in Aosta e Nizza con ordine ducale 12 gennaio 1624, per la conservazione del demanio, la distribuzione delle imposte e moltissime altre incombenze.
In vari editti del periodo 1680-1713 i referendari sono chiamati anche  direttori delle province  ; nel 1689 figura già un intendente generale della città e contado di Nizza; e con le patenti 12 maggio 1696 (  Duboin, III, pp. 1230-31  ) vengono create  intendenze di giustizia e di azienda  nelle province “di qua dai monti”; le due cariche, di intendente e di referendario, non coesistono nella stessa provincia; e poco alla volta il primo termine soppianta il secondo; le intendenze sono stabilite definitivamente con l’editto 7 gennaio 1720 (  ibid., p. 1231  ), alle dirette dipendenze del Generale delle finanze. Le loro competenze sono precisate successivamente, e anche ampliate, non solo nelle regie Costituzioni del 20 febbraio 1723 (  ibid., pp. 1232-36  ), in quelle del 1729 (  ibid., pp. 1238-40  ) e in quelle del 1770 (  ibid., pp. 1258-61  ), ma anche in una vasta serie di altri atti: verifica e riparto dei tributi, verifica sui causati (bilanci) dei Comuni (la cui attività è strettamente soggetta agli intendenti), vigilanza sui consigli comunali, competenza in tema di misurazione dei confini tra comunità e tra queste e i privati in caso di catastazione, potere di far rendere i conti a esattori, ricevitori e agenti di comunità, indagini demografiche, sovrintendenza delle strade, vigilanza su monete, pesi e misure ecc.; notevole è anche la sfera giudiziaria (gli intendenti procedono con rito sommario contro ufficiali, segretari, amministratori ed esattori per frodi in pregiudizio di enti pubblici o privati per causa di registro o imposte; sono giudici nelle vertenze tra Comuni e privati per corrosioni e alluvioni); gli atti degli intendenti in materia giudiziaria hanno la forma dell’ordinanza, contro cui era esperibile solo il ricorso al principe.
Gli intendenti hanno giurisdizione su singole province; il numero di queste varia nei secoli XVII-XVIII, e per variare di assetto amministrativo e in conseguenza dell’annessione di nuovi territori. Così nel 1718, acquisita col trattato di Londra la Sardegna, viene insediata a Cagliari un’intendenza generale; soppressa con editto 29 dicembre 1720 la Camera dei conti di Savoia, il ducato viene affidato all’amministrazione dell’intendenza generale di Chambéry e di altre minori intendenze. Nel 1723 (  ibid., p. 50  ) risultano intendenti, per gli Stati di terraferma, nelle province di Savoia, Faucigny, Chiablese, Moriana, Tarantasia (Savoia); di Torino, Asti, Biella, Cuneo, Mondovì, Pinerolo, Susa e Vercelli (Piemonte); di Casale, Acqui, Alessandria e Lomellina (Monferrato); nel 1749 figurano in più quelle del Genevese, Alba, Ivrea e Saluzzo; con l’editto 6 marzo 1750 (  ibid., p 1246  ) viene creata l’intendenza generale per l’Alto e Baso Novarese e Vigevanasco, con vice intendenze a Pallanza e Vigevano; con patenti 2 maggio 1780 (  ibid., p. 1269  ) è istituita l’intendenza di Carouge.
Prima della Rivoluzione francese risultano esistenti le intendenze generali di Savoia (con intendenze particolari di Alta Savoia, Carouge, Chiablese, Faucigny, Genevese, Moriana e Tarantasia), di Nizza (la vice intendenza per il principato di Oneglia è attribuita al prefetto di Oneglia), di Alessandria e Lomellina, di Casale, dell’Alto e Basso Novarese e Vigevansco (la vice intendenza per l’Alto Novarese è attribuita al prefetto di Pallanza); 14 sono le intendenze nel Senato di Piemonte: Torino, Alba, Asti, Biella, Cuneo, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Susa, Vercelli, Acqui, Tortona e Voghera; figurano anche un intendente nella città e ducato di Aosta, l’intendente generale di Sardegna, che è anche conservatore generale dell’insinuazione, e il vice intendente generale di Cagliari.
II. Restaurazione
Ristabilite alla Restaurazione con editto 21 maggio 1814 n. 9, le Intendenze tornarono a essere il massimo organo periferico dell’amministrazione sabauda. Ebbero, fino alla loro trasformazione in prefetture (1861), molti riassetti e trasformazioni, coincidendo sempre con l’unità amministrativa più vasta, che fu la provincia. Con l’editto 7 ottobre 1814, n. 70, furono definite le province dipendenti dal Senato di Piemonte e la loro distribuzione in mandamenti di giudicature. Le province erano 21: Torino, Acqui, Alba, Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Casale, Cuneo, Ivrea, Mondovì, Mortara, Novara, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, Susa, Tortona, Vercelli, Vigevano, Voghera; sussistevano altre unità amministrativo-giudiziarie, ossia le tre pretorie di Valsesia, Valle Antigorio e Domodossola.
Il sistema delle intendenze venne esteso subito alla Liguria non appena la repubblica di Genova fu ceduta per decisione del congresso di Vienna al regno di Sardegna; vennero così insediate intendenze nelle tre province di Genova, Levante (La Spezia) e Ponente (Savona) (editto 27 febbraio 1815, n. 132).
Un nuovo assetto si ebbe con gli editti 10 novembre e 14 dicembre 1818, n. 859 e 869; gli Stati di terraferma furono suddivisi in 40 province inquadrate sotto l’autorità di 3 intendenze generali di 1a classe (Torino, Chambéry e Genova), 4 intendenze generali di 2a classe (Alessandria, Cuneo, Nizza e Novara), 6 particolari di 1a classe (Asti, Casale, Ivrea, Mondovì, Saluzzo e Vercelli), 9 intendenze particolari di 2a classe (Acqui, Alba, Aosta, Biella, Genevese, Lomellina, Pinerolo, Savona e Voghera); c’erano poi 18 vice intendenze di 1a e 2a classe in centri minori: Albenga, Chiablese, Chiavari, Faucigny, Levante, Moriana, Novi, Oneglia, Pallanza, San Remo, Susa, Tarantasia, Tortona e inoltre Alta Savoia, Bobbio, Carouge, Ossola, Valsesia. Le 40 province erano poi riunite entro unità amministrativo-militari più vaste, le divisioni, alle dipendenze di governatori militari: 8 erano le divisioni, cioè le 7 sedi di intendenze generali e Aosta, formata questa divisione da una sola provincia e priva sia di intendenza generale sia di governatore militare.
Un caso particolare fu quello della Sardegna. Qui c’erano fin dal ‘700 l’intendenza generale di Cagliari e la vice intendenza generale di Sassari; con editto 4 maggio 1807 l’isola era stata suddivisa in 15 prefetture; i prefetti oltre alle loro funzioni giudiziarie cumulavano anche le funzioni politiche e finanziarie di intendenti e gli avvocati fiscali svolgevano la funzione di vice intendenti. Nel 1821 anche la Sardegna fu suddivisa in 10 province (editto 27 dicembre).
Una nuova classificazione, solo formale, si ebbe con le patenti 14 ottobre 1836, n. 155; le intendenze generali si chiamarono “di divisione”; le intendenze particolari di 1a e 2a classe si chiamarono “intendenze provinciali”; le vice intendenze divennero intendenze provinciali di 3a e 4a classe.

Ma la riforma più incisiva si ebbe nel 1842 (patenti 25 agosto, n. 391). Furono soppresse le province e le intendenze di Carouge, Ossola e Valsesia; si aggiunsero alle 8 già esistenti altre 7 nuove divisioni; restarono immutate le 7 intendenze generali di 1a e 2a classe; sorsero 7 intendenze generali di 3a classe e 17 intendenze di 1a e 2a classe. Presso ogni intendenza generale fu collocato un sotto-intendente generale con funzioni vicarie e inoltre un consiglio d’intendenza per il contenzioso amministrativo (già di competenza del tribunale di prefettura); unico era il bilancio e unico il conto consuntivo per tutte le province di una stessa divisione.
Con patenti 31 dicembre 1842, n. 399 furono in dettaglio regolate le attribuzioni degli intendenti generali, degli intendenti e dei Consigli d’intendenza e fissate le procedure.
Composizione e funzioni dei 37 consigli provinciali, di nomina regia, furono regolati con patenti 31 agosto 1843, n. 422, con cui furono creati i congressi provinciali (formati da rappresentanti dei consigli provinciali). Fu introdotto un rigoroso legame di subordinazione tra intendenti di provincia e intendenti generali, i quali sovrintendevano a più province; tutti gli intendenti dipendevano dalla Segreteria di stato per gli affari interni e le finanze.
Con le patenti 30 ottobre 1847, n. 648 i circondari ossia le circoscrizioni delle intendenze generali presero il nome di Divisioni amministrative; con lo stesso provvedimento furono soppresse le intendenze generali di Casale, Chiavari e Saluzzo.
L’autorità del governatore militare in seno alla divisione cessò con l’editto 27 novembre 1847, n. 648, che per le altre disposizioni su comuni e province restò privo di attuazione.
Il regime delle intendenze fu esteso alla Sardegna con il r.d. 12 agosto 1848, n. 776; l’isola fu ripartita in 3 divisioni amministrative, con intendenze generali a Cagliari, di 1a classe, a Sassari di 2a e a Nuoro di 3a; da esse dipendevano altre 8 intendenze.
Ulteriori modifiche si ebbero con la legge Pinelli (l. 7 ottobre 1848, n. 807): il principio della rappresentatività elettiva fu esteso ai consigli provinciali e divisionali; l’intendente generale era rappresentante del governo e capo dell’amministrazione divisionale; egli rendeva conto della sua gestione ogni anno al consiglio divisionale.
Prima della legge Rattazzi, che preludeva alla trasformazione delle intendenze in prefetture, gli Stati sardi nel loro complesso contavano 14 divisioni amministrative con altrettante intendenze generali (Torino, Alessandria, Annecy, Cagliari, Chambéry, Cuneo, Genova, Ivrea, Nizza, Novara, Nuoro, Sassari, Savona, Vercelli), da cui dipendevano 36 intendenze (Acqui, Alba, Albenga, Alghero, Alta Savoia, Aosta, Asti, Biella, Bobbio, Casale, Chiablese, Chiavari, Cuglieri, Faucigny, Iglesias, Isili, Lanusei, Levante, Lomellina, Mondovì, Moriana, Novi, Oneglia, Oristano, Ossola, Ozieri, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, San Remo, Susa, Tarantasia, Tempio, Tortona, Valsesia, Voghera).
La legge Rattazzi (r.d. 23.10.1859, n. 3702) soppresse le divisioni e incentrò l’amministrazione periferica sulla provincia (con una circoscrizione in gran parte equivalente a quella della precedente divisione); a capo della provincia creò una nuova figura, il governatore civile, assistito da un consiglio di governo con funzioni consultive; il governatore, alle dirette dipendenze dal ministro dell’interno, rappresentava il potere esecutivo, vegliava su tutta la pubblica amministrazione della sua provincia, soprintendeva alla pubblica sicurezza e dirigeva gli intendenti; agli intendenti era affidato il governo dei circondari, che avevano una circoscrizione molto simile a quella delle province precedenti; nel circondario in cui si trovava il capoluogo della provincia fungeva da intendente il vice-governatore. Con questa riforma assumevano un rilievo maggiore il consiglio provinciale e la deputazione provinciale, eletta dal primo; il governatore restava il rappresentante dell’esecutivo nella provincia, la quale era ormai affidata al consiglio e alla deputazione.
Questo ordinamento, attuato dal 1° gennaio 1860, fu ulteriormente modificato con la l. 9 ottobre 1861, n. 250, esteso ora a tutto il Regno d’Italia: scomparivano i governatori, gli intendenti diventavano prefetti e sottoprefetti, i consigli di governo e d’intendenza assumevano il nome di consigli di prefettura.

fonti normative

ordine ducale 12 gen. 1624 - provvedimento di istituzione dei referendari provinciali
patenti 12 mag. 1696 - provvedimento di istituzione di intendenze di giustizia e di azienda
editto 7 gen. 1720 - stabilimento definitivo delle intendenze
editto 29 dic. 1720 - provvedimento di soppressione della Camera dei conti di Savoia
costituzioni 20 feb. 1723 - provvedimento di definizione di competenze
costituzioni 1729 - provvedimento di definizione di competenze
editto 6 mar. 1750 - provvedimento di creazione dell'Intendenza generale per l’Alto e Baso Novarese e Vigevanasco
costituzioni 1770 - provvedimento di definizione di competenze
patenti 2 mag. 1780 - provvedimento di creazione dell'Intendenza di Carouge
editto 4 mag. 1807 - provvedimento di suddivisione della Sardegna in 15 prefetture
editto 21 mag. 1814 - provvedimento di restaurazione
editto 7 ott. 1814, n. 70 - provvedimento di definizione delle province dipendenti dal Senato di Piemonte
editto 27 feb. 1815, n. 132 - insediamento di intendenze in Liguria
editto 10 nov. 1818, n. 859 - provvedimento di riorganizzazione
editto 14 dic. 1818, n. 869 - provvedimento di riorganizzazione
editto 27 dic. 1821 - provvedimento di suddivisione della Sardegna in 10 province
patenti 14 ott. 1836, n. 155 - provvedimento di riclassificazione formale delle intendenze
patenti 25 ago. 1842, n. 391 - provvedimento di riforma
patenti 31 dic. 1842, n. 399 - provvedimento di regolamentazione
patenti 31 ago. 1843, n. 422 - provvedimento di regolamentazione dei consigli provinciali
patenti 30 ott. 1847, n. 648 - provvedimento di soppressione di alcune intendenze
editto 27 nov. 1847, n. 648 - cessazione dell'autorità del governatore militare in seno alla divisione
r.d. 12 ago. 1848, n. 776 - estensione del regime delle intendenze alla Sardegna
l. 7 ott. 1848, n. 807 - estensione del principio della rappresentatività elettiva alla provincie
r.d. 23 ott. 1859, n. 3702 - riforma dell'amministrazione periferica
legge 9 ott. 1861, n. 250 - estensione dell'ordinamento al Regno d'Italia, trasformazione delle intendenze in prefetture
fonti bibliografiche e archivistiche
Duboin = Raccolta per ordine di materia delle leggi, provvidenze, editti, manifesti ecc. pubblicati dal principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 sotto il felicissimo dominio della Real Casa di Savoia per servire di continuazione a quella del senatore Borelli, a cura di F.A. Duboin, Torino, 1818-1868, tt. I - XXIX
Fried = R.C. Fried, Il prefetto in Italia, Milano, Giuffrè, 1967.
Petracchi = A. Petracchi, Le origini dell’ordinamento comunale e provinciale italiano. Storia della legislazione piemontese sugli enti locali dalla fine dell’antico regime al chiudersi dell’età cavouriana (1770-1861), Venezia, Pozza, 1962, voll. 3 (Pubblicazioni dell’Istituto per la scienza dell’amministrazione pubblica, Studi e testi 1).
Porro = A. Porro, Il prefetto e l’amministrazione periferica in Italia. Dall'intendente subalpino al prefetto italiano (1842-1871), Milano, Giuffrè, 1972 (Pubblicazioni dell’Istituto per la scienza dell’amministrazione pubblica, Studi e testi 6).
profilo istituzionale collegato
Intendenza
soggetto produttore collegato
Intendenza generale della divisione di Alessandria
Intendenza generale della divisione di Cuneo
Intendenza generale della divisione di Novara
Intendenza generale della divisione di Vercelli
Intendenza generale di Alessandria e Lomellina
Intendenza generale di Cagliari
Intendenza generale di Genova
Intendenza generale di Sardegna, Cagliari
Intendenza generale di Savona
Intendenza generale di Torino
Intendenza generale per l'Alto e Basso Novarese e Vigevanasco

curatori

creazione
Giovanni Silengo
revisione
Ezelinda Altieri Magliozzi
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