sec. XI-1285:
Umberto I Biancamano diventa conte di Savoia nel 1003; il figlio, sposando Adelaide, marchesa di Torino, estende i suoi domini al di qua delle Alpi, anche se di fatto il dominio di questi territori resta ad Adelaide fino al 1091; verso la fine del sec. XI a Torino che diventa comune indipendente si afferma l’autorità del vescovo, mentre Umberto II di Savoia assume anche il titolo di marchese di Torino, senza riuscire ad occupare la città; i Savoia cercano di rivendicare i loro diritti su Torino, ma nel 1136 l’imperatore Lotario III riconosce ai Torinesi le libertà comunali; nel 1159 Federico Barbarossa riconosce al vescovo la completa signoria comitale sulla città; sorti gravi dissidi tra Amedeo IV di Savoia e i fratelli, negli anni Trenta del sec. XIII, la lunga lotta tra Torino, sostenuta dall’imperatore anche in danno dell’autorità episcopale, e i Savoia sembra concludersi con un trattato perpetuo di pace e di amicizia; dopo la battaglia di Cortenuova, nel 1237, l’imperatore Federico II impone a Torino il governo di un capitano imperiale, ma nel 1248 la concede in feudo ai Savoia che occupano la città nel 1251, ingaggiando una dura lotta con Asti, Chieri e Moncalieri; il conte Amedeo IV investe il fratello Tommaso II di tutto il Piemonte nel 1252, ma dopo la sconfitta dei Savoia a Moncalieri, nel 1255, Torino si ricostituisce in libero comune, sotto il predominio del comune di Asti; dal 1270 Asti e, di conseguenza, anche Torino passano sotto la signoria di Carlo I d’Angiò, poi del marchese del Monferrato e, nel 1280, dei Savoia, cessando così la contrastata indipendenza del Comune torinese
1285-1416:
Amedeo V, che ottiene dall’imperatore Enrico VII il titolo di vicario imperiale, concede nel 1285 Torino e i territori italiani come feudo dei Savoia al nipote Filippo (Savoia Acaia) che prende possesso della città solo nel 1295; nel 1310 Amedeo V è nominato vicario per il Piemonte dall’imperatore Enrico VII; Amedeo VI stronca un tentativo di Giacomo Savoia Acaia di costituire con i territori subalpini un piccolo Stato indipendente dalla Contea di Savoia e riconferma gli statuti cittadini nel 1360; dal 1360 al 1363 Amedeo VI governa Torino e i territori subalpini, quando restituisce Torino e i territori subalpini a Giacomo Savoia Acaia con rigidi legami di vassallaggio e dipendenza; nel 1416 Amedeo VIII è nominato duca di Savoia dall’imperatore Sigismondo
1418:
con l’estinzione della linea Savoia Acaia, Amedeo VIII, nominato anche duca di Piemonte, unifica definitivamente gli Stati sabaudi, provvedendo a una prima unificazione amministrativa delle vecchie e delle nuove province, e stabilisce a Torino il centro dei territori sabaudi subalpini
1418-1713:
Torino e i territori subalpini fanno parte del Ducato di Savoia, salvo il periodo della dominazione francese dal 1536 al 1562, quando Emanuele Filiberto - che aveva ripreso il possesso del Ducato di Savoia nel 1559 - può entrare a Torino, stabilendovi definitivamente la capitale del Ducato
1713-1718:
a seguito del trattato di Utrecht, la Sicilia viene unita al Ducato di Savoia e Piemonte sotto Amedeo II che assume anche il titolo di re di Sicilia
1718-1797:
a seguito della pace dell’Aia, la Sicilia viene ceduta agli Asburgo d’Austria mentre la Sardegna viene ceduta ai Savoia che diventano re di Sardegna
1379: Biella passa alla Contea di Savoia
1382: Cuneo passa alla Contea di Savoia
1427: Vercelli viene ceduta al Ducato di Savoia
1427: Vercelli viene ceduta al Ducato di Savoia
1538: Asti passa al Ducato di Savoia, ove rimane definitivamente, dopo alterne vicende, dal 1575
1556-1708: il marchesato del Monferrato è unito, per ragioni matrimoniali, al ducato di Mantova
1576: il Principato di Oneglia passa al Ducato di Savoia
1601: il Marchesato di Saluzzo passa al Ducato di Savoia
1707: Varallo (Val Sesia) passa al Ducato di Savoia
1708 (a seguito del trattato di Torino del 1703, poi confermato dal trattato di Utrecht del 1713): il Marchesato del Monferrato, Alessandria e Lomellina passano al Ducato di Savoia
1713 (trattato di Utrecht): la Sicilia passa sotto il dominio sabaudo, con Vittorio Amedeo, duca di Savoia e Piemonte e re di Sicilia; vengono confermate la cessione ai Savoia di Alessandria, della Lomellina e del Monferrato ai Savoia
1718 (trattato di Londra): la Sardegna passa al duca di Savoia, che assume il titolo di re di Sardegna, mentre la Sicilia passa sotto la dominazione austriaca con Carlo VI d’Austria, fratello dell’imperatore Giuseppe I
1738 (trattato di Vienna): occupata dai Savoia nel 1734, Novara, insieme al Contado novarese e ai territori del Basso Novarese, passa al Regno di Sardegna; passa altresì al Regno di Sardegna il Tortonese che alla metà del sec. XIV era entrato a far parte della signoria dei Visconti
1743 (trattato di Worms): Vigevano, il Contado di Vigevano, parte del Pavese e l’Oltrepò pavese, i territori dell’Alto Novarese, Piacenza (che torna al Ducato di Parma nel 1749) con il suo territorio, oltre ai diritti sul Marchesato di Finale, passano al Regno di Sardegna