raccoglitore

soggetto produttore
tipo di ente: Organi centrali
Ufficiali alle beccarie di San Marco e di Rialto, Provveditori e provveditor aggiunto, Savi sopra le beccarie e Collegio dei dodici delle beccarie , Venezia
contesto storico istituzionale
REPUBBLICA DI VENEZIA (sec. XI-1797)
sede
Venezia
notizie storiche
Gli ufficiali (signori) alle beccarie di San Marco e di Rialto, esistenti nel 1276 (8 lu., maggior consiglio), assicuravano mediante appalti il rifornimento di carni fresche e insaccate alla città e Dogado e il gettito dei relativi dazi, appaltandoli e sorvegliandone l'esazione; assegnavano i posti di vendita in privativa (banche delle beccarie; banche del Ghetto, conformi alle esigenze rituali ebraiche); calmieravano i prezzi; reprimevano frodi e contrabbandi; avevano giurisdizione. Le principali competenze passarono in seguito ai provveditori alle beccarie, istituiti dal senato il 19 sett. 1545 per sovraintendere alle importazioni di bestiame, soprattutto dall'Europa centrale (Ungheria) e per incrementare la produzione interna, presto divenuti organo di controllo degli ufficiali. Nel 1551 (18 lu., senato) essi ebbero poteri di inquisizione, ampliati nel 1573 (26 febbr., senato). Dalla metà del Quattrocento fino verso il 1620 vi fu un collegio delle beccarie (di dodici, dei beccheri), di varia composizione secondo le epoche, con funzioni prevalentemente consultive e propositive. oltre ai provveditori ne facevano parte, quando presenti, i savi sopra le beccarie, eletti saltuariamente dalla fine del cinquecento ai primi decenni del seicento (24 mar. 1594 e 24 genn. 1626, senato), altrimenti sostituiti dai savi alla mercanzia. Il magistrato aveva camera propria. Le competenze riguardo alla Terraferma oltre che sull'allevamento del bestiame e in qualche misura sull'approvvigionamento delle carni si estendevano al tentativo di calmierarne i prezzi, per evitare che fossero competitivi rispetto a quelli veneziani. Da esso dipendevano le arti addette alle carni e al cuoio (beccheri, luganegheri, scortegadori, scorzeri ossia conciatori di pelli, calegheri) e il fontego dei curami alla Giudecca, sottoposto nel 1678 (27 sett., senato) ad un provveditor aggiunto, allora istituito in luogo di precedenti inquisitori sopra le beccarie. Tali lavorazioni, inquinanti e pericolose per la laguna, erano insediate di massima ai margini della città e venivano controllate anche dal magistrato alla sanità e da quello alle acque
complessi archivistici collegati
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