Preceduti dagli officiales super rationibus comunis, documentati intorno alla metà del sec. XIII, poi suddivisi in officiales super rationibus de intus e de foris (24 febbr. 1282, maggior consiglio), gli ufficiali (poi provveditori) alle rason, poi rason vecchie ebbero definitivo assetto a partire dal 21 mag. 1364 (maggior consiglio) e in seguito estesero gradualmente il controllo contabile ai ritornati dai reggimenti (Terraferma, Dogado, Stato da mar). agli ambasciatori e pubblici rappresentanti in genere e alla maggior parte degli uffici, con potere di esazione, inquisizione e giurisdizione criminale sugli " intacchi " di denaro pubblico, da chiunque compiuti; inquisivano inoltre sulle assenze dei nobili dagli uffici (appuntadure). Amministravano regalie dogali e beni pubblici (demaniali), dei quali tenevano catastico, curandone affittanze, livelli e vendite, con riguardo particolare ai beni confiscati ai ribelli e alle opere di fortificazione ritenute non più necessarie alla difesa dello Stato, e ne rivendicarono gli " usurpi ".
Furono competenti in materia di sali fino all'istituzione dei provveditori al sal (6 giu. 1428, maggior consiglio). Appaltavano alcuni dazi nella città e fuori, tra cui quello del pesce al palo e giudicavano le controversie relative; avevano ingerenza nell'amministrazione delle comunità del Dogado; controllavano il pensionatico (servitù di pascolo invernale delle greggi in poste determinate). Compivano ispezioni nei territori dello Stato. Sostenevano le spese vacante ducatu, quelle pro honorandis principibus e quelle di pubbliche feste e cerimonie. Nel 1396 (24 sett., maggior consiglio) vennero affiancati dagli ufficiali alle rason nuove, che ne divisero le attribuzioni, e più tardi saltuariamente fino al 1449 (istituzione dei provveditori sopra camere, 30 giu., senato) da quelli alle rason novissime; detti uffici agivano spesso di concerto