Si conservano a parte, quasi formando un archivio a sé, le serie del magistrato alle acque (vedi
Savi ed Esecutori alle acque e Collegio alle acque
) relative alla liquidazione e alla riscossione di alcune imposte destinate al finanziamento dei lavori idraulici, in particolare il quintello, imposta di successione pari al 5% del capitale di eredità e legati, dal 1731 (15 nov., senato) di speciale competenza del savio aggiunto, poi inquisitor aggiunto (22 lu. 1745, senato). Istituito dal senato con parte 4 ag. 1565 insieme ad imposte minori (dazio del soldo per ducato sulle sentenze e del soldo per comandamento; della benintrada negli uffici di ministero), il quintello (pagar le acque) gravava sugli abitanti di Venezia, con le deroghe stabilite dalla legge nei casi di più stretta parentela, più volte modificate; nel 1617 (23 mag., senato) si volle applicarlo a tutto lo stato, ma la norma venne sospesa due anni dopo (17 dic. 1619, senato). Nel 1619 (5 giu., senato) furono assoggettate all'imposta anche le successioni ab intestato e le donazioni; nel 1746 (4 giu., senato) essa fu estesa alla Terraferma.
Altre imposte, stabilite dal senato, erano il dazio instrumenti e testamenti (27 febbr. 1572); quello dei quattro soldi per lettera (23 giu. 1604) sulle lettere di suffragio rilasciate dai vari magistrati, scritte (12 nov. 1608, terminazione del magistrato alle acque) su speciali moduli a stampa A-Q, ossia " aque "; quello dei grossi per zattera (15 ott. 1637), a risarcimento del danno arrecato alla laguna dalle zattere di legname che approdavano a Venezia.
Dopo la caduta della repubblica la materia passò all'Ufficio della messetteria, sopravvissuto fino al 1806, nel cui fondo proseguono alcune serie, vedi
Ufficiali alla messetteria
.