raccoglitore

soggetto produttore
tipo di ente: Organi centrali
Riformatori allo studio di Padova, Venezia
contesto storico istituzionale
REPUBBLICA DI VENEZIA (sec. XI-1797)
sede
Venezia
notizie storiche
Entrata Padova nel dominio veneto (1405) il controllo sull'università [ L'Università conserva in loco il proprio archivio, vedi G. GIOMO, L'archivio antico dell'Università di Padova, in Nuovo archivio veneto, VI (1893), pp. 377-460. Nell'Archivio vescovile di Padova sono da tener presenti, per le lauree in Sacro Collegio, le serie Diversorum (dal 1323) e Dottorati (1675-1806), essendo il vescovo cancelliere dell'Università. Altro materiale in AS Padova . ] - dove le " nazioni " degli studenti godevano di larga autonomia, in seguito progressivamente ridotta - venne dapprima esercitato tramite i rettori patrizi preposti alla città. Alla riapertura dello studio dopo le guerre del primo cinquecento la delega per ricercare nuovi docenti fu conferita al collegio (21 febbr. 1517, senato), che nell'occasione elesse tre riformatori, ripetendo il titolo dell'antica e saltuaria magistratura locale che presiedeva all'università. Respinta dal senato l'interpretazione estensiva di tale delega, il definitivo magistrato dei riformatori ebbe invece origine nel 1528 (22 sett., 17 ott., senato). Dalle materie relative all'università e a quanto ad essa inerente la competenza si allargò via via all'intero settore culturale a Venezia e nello Stato, abbracciando in particolare la stampa e la censura, le pubbliche librerie di Venezia e di Padova, lo storiografo pubblico, le scuole di ogni tipo, ivi compresa l'accademia dei nobili alla Giudecca (collegio per l'istruzione dei giovani patrizi poveri) e la settecentesca scuola di nautica, le accademie letterarie e scientifiche, i collegi veneziani (corporazioni) dei medici e dei pittori
complessi archivistici collegati
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