Esecutore delle sentenze civili degli uffici veneziani era istituzionalmente il doge, che esercitava tale competenza per mezzo dei suoi gastaldi, coadiuvati da ministeriali e comandadori.
Nel 1471, 14 nov. (promissione ducale di Nicolò Tron) subentrarono due nobili sopragastaldi e un terzo due anni dopo (2 ag. 1472, promissione di Nicolò Marcello). L'ufficio, e in talune funzioni uno solo dei suoi membri, agiva in connessione con la cancelleria inferiore, vedi
Cancelleria inferiore, Doge
. Provvedeva all'esecuzione forzata mediante sequestro e vendita all'incanto dei beni del debitore ossia, nell'ordine, mobili, stabili fuori Venezia, stabili in Venezia; in mancanza di beni, imprigionava il debitore. Contro i suoi atti e sentenze era possibile appello, dapprima ai procuratori di San Marco, uno per procuratia (5 dic. 1474, promissione di Pietro Mocenigo), successivamente (11 nov. 1485, promissione di Marco Barbarigo) all'ufficio del superior sopra atti del sopragastaldo