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 Estimi

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e regg. 3.200 e ff. 414
Estremi cronologici:  (1427-1810)
Mezzi di corredo:  Inventario 1982

Nota archivistica
Degli estimi compilati dall'inizio della dominazione Veneziana fino al 1640 si conservano oggi solo i cosiddetti " campioni d'estimo ", che rappresentano la fase conclusiva di tutte le rilevazioni estimali compiute fino a quella data. Vi è però una significativa eccezione: per il primo estimo generale di Vicenza, pubblicato nel 1564, si conservano dei registri con ampia e dettagliata descrizione delle case di città e particolari libri detti " balanzon ", nei quali sono elencati tutti i beni posseduti dai Veneziani, dai distrettuali, dai vicentini stessi e dal clero nel territorio. Dell'estimo generale della città che risale al 1640 esistono invece, oltre ai " campioni ", anche le polizze originali, legate in volumi e trascritte nei libri mastri. Un nuovo estimo generale " di conferenza tra la Magnifica città, Reverendissimo clero e spettabile territorio " fu ordinato nel 1665 e pubblicato undici anni dopo, nel 1676: esso rimase in vigore fino alla formazione del catasto napoleonico. Alla documentazione descritta si aggiungono per la città i registri " scodaroli ", impostati dai cancellieri della camera di pubblica esazione, con il riparto del debito fiscale d'ogni contribuente, che invece non esistono per i distrettuali. I distrettuali infatti pagavano le loro gravezze ai rispettivi comuni con le periodiche " colte ", che non sono materialmente documentate.
si conservano, inoltre, relativamente al solo corpo fiscale cittadino, filze e registri dei traslati delle proprietà autorizzati dal magistrato alla doppia scrittura.
I libri mastri o registri delle polizze degli allibrati all'estimo di città del 1676, con gli aumenti e le variazioni intervenuti a seguito delle traslazioni, abbracciano il periodo fino al 1810.
Nel fondo sono incluse 414 rilevazioni grafiche di varie località per i secc. XVII-XIX, effettuate da pubblici periti. Vi è contenuto, inoltre, materiale preparatorio del " nuovo estimo ", per il quale vedi Catasti . Il fondo comprende anche atti del periodo napoleonico

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Estimi di Vicenza
II Compartimento: ex-Regno lombardo-veneto
Nota storica
Le " pubbliche gravezze " che la repubblica veneta richiedeva alla terraferma venivano distribuite " per carati ", ossia per quote fisse assegnate alle singole province e da queste ripartite sui tre corpi della " magnifica città ", dello " spettabile territorio " e del " reverendissimo clero ". Quest'ultima suddivisione dava luogo a tre tipi d'estimo: quello della città, che annoverava i beni posseduti da tutti i suoi abitanti, quello del clero, con i beni ecclesiastici, quello territoriale, con i possessi degli abitanti della provincia, esclusa, beninteso, Bassano ed il suo territorio. Tra i contribuenti vi erano pure cittadini Veneziani che possedevano fabbriche e terre in Vicenza. Tutte le gravezze venivano pagate dai contribuenti al cassiere della città o all'esattore del comune o del territorio e, da costoro, interamente versate alla pubblica fiscale camera o a privati concessionari del diritto di riscossione. Gli statuti della città di Vicenza, approvati dalla serenissima repubblica, prevedevano rinnovazioni dell'estimo ogni tre anni
Bibliografia
BIBL.: G. MONTANARI, Il censo stabile delle province ex venete, in Atti e memorie dell'Accademia di agricoltura, commercio e arti di Verona, XXIX (1853), pp. 107-184 e 209-291; P. PAJUSCO, Estimi in Vicenza nella seconda metà del 1600, in particolare l'Estimo del 1655. Distribuzione fondiaria del vicariato di Brendola alla data dell'Estimo generale del 1665, [tesi di laurea, Università di Bologna, Facoltà economia e commercio, anno acc. 1961-1962]; D. BATTILOTTI, Vicenza al tempo di Andrea Palladio, attraverso i libri dell'estimo del 1563-1564, Vicenza 1980; M. KNAPTON, L'organizzazione scale di base nello stato Veneziano: estimi e obblighi fiscali a Lisiera fra '500 e 600, in Lisiera: immagini, documenti e problemi per la storia e cultura di una comunità veneta, Lisiera 1981, I, pp. 377-418

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