raccoglitore

soggetto produttore
tipo di ente: Organi centrali
Savoia, Casa di Sua Maestà, Torino
datazione
1730 - 1798 e 1814 - 1865
contesto storico istituzionale
CONTEA DI SAVOIA (dal sec. XI), poi DUCATO DI SAVOIA (dal 1416), poi DUCATO DI SAVOIA e REGNO DI SICILIA (1713-1718), poi REGNO DI SARDEGNA (dal 1720)
REGNO DI SARDEGNA (1814-1861)
sede
Torino
notizie storiche
La denominazione qui usata fa riferimento all'intero apparato della corte e alle sue articolazioni amministrative, compresa l'azienda creata nel 1730. La suddivisione dei servizi in casa, camera e scuderia risale agli statuti di Amedeo VIII del 1430 [ AS TORINO, Corte, Biblioteca antica, Decreta seu statuta vetera] Il gran maestro aveva la direzione del personale e dei servizi relativi alla casa vera e propria. Il gran ciambellano svolgeva le medesime funzioni per la camera, ossia per tutto ciò che concerneva la persona del principe. Dal grande scudiere infine dipendevano le scuderie, il personale ad esse addetto e i paggi. All'elemosiniere era affidata la direzione spirituale della casa reale. Con Emanuele Filiberto venne creato il consiglio della casa [ Ibid., camerale, art. 259, parag. 2, mazzo 1, n. 3; Duboin, t. VIII, vol. X, pp. 111-120] che riuniva periodicamente i " grandi " e il maggiordomo di quartiere, assistiti dal tesoriere, dal controllore e dal segretario della casa. Altri ufficiali potevano essere chiamati a parteciparvi. Il consiglio aveva competenza in materia di personale ed era organo consultivo e di controllo. Doveva, fra l'altro, garantire l'approvvigionamento di quanto necessario alla corte. Nelle " Memorie " del 25 febbr. 1680 [ Ibid., pp. 133-227] tra le cariche di corte risulta quella di intendente della casa istituita per l'amministrazione economica. Il 12 nov. 1698 [ Ibid., pp. 517-522] un'istruzione ducale ridefinì le competenze del consiglio e quelle dei singoli suoi componenti: le regie costituzioni dell'11 apr. 1717 [ Ibid., pp. 593-596] e regolamenti " pel governo economico delle aziende " del 28 giu. 1730 [ Ibid., pp. 661-670] dettero nuova sistemazione alla corte sabauda. Il gran ciambellano, il gran mastro della casa e il gran scudiere dovevano garantire il corretto ed efficiente funzionamento del settore di rispettiva competenza. La gestione economica della real casa era affidata all'intendente generale che dipendeva direttamente dal re. Presso l'ufficio dell'intendenza era tenuta la cassa del tesoriere, soggetta alla ispezione di un controllore particolare del controllo generale. L'intendente redigeva il bilancio generale delle spese e lo presentava poi al consiglio. Esaminava e sottoscriveva i recapiti, già firmati dal " grande " competente per materia, e ne ordinava infine la spedizione che veniva peraltro effettuata a nome del " grande ". Proponeva inoltre, udito il parere del " grande " il personale subalterno per i posti vacanti iscritti in bilancio
La casa di S.M. conservò fino al 1817 la struttura amministrativa definita dalla legislazione settecentesca. In base alle rr. patenti del 1817, che istituirono sei aziende economiche, l'azienda della real casa assunse le competenze della soppressa azienda delle fabbriche e fortificazioni relativamente alle " fabbriche di reale abitazione od uso e loro dipendenze ". L'azienda, diretta dall'intendente generale della real casa, fu pertanto organizzata in due divisioni: servizio diretto della casa di S.M. e reali palazzi e fabbriche. Dalla seconda divisione dell'azienda dipendevano anche la gestione delle spese per i minuti piaceri della famiglia reale, la segreteria di gabinetto, l'archivio segreto, la segreteria privata, la tesoreria e le casse segrete. Durante il regno di Carlo Felice era inoltre attiva una terza divisione creata con r. biglietto 21 dic. 1821 [ AS Torino, Camera dei conti, Piemonte, Regi biglietti, reg. 5, 1821-1822, cc. 156-158] e costituita da personale proveniente dall'intendenza generale della casa del Genevese, addetto principalmente al servizio di bocca del sovrano. Il consiglio della real casa svolgeva un ruolo consultivo e di controllo secondo quanto stabilito dai regolamenti settecenteschi. Tale organizzazione amministrativa fu modificata da Carlo Alberto attraverso successivi provvedimenti tesi a renderne più agile il funzionamento. In seguito alle rr. patenti 25 febbr. 1832 [ Ibid., Camera dei conti, Piemonte, Patenti controllo finanze, Patenti, reg. 64, 1832, cc. 190-193] alcune voci di spesa, fino a quel momento costituenti categorie distinte del bilancio generale dell'azienda, confluirono in una nuova, unica, categoria denominata " mantenimento ordinario ", oggetto di uno stanziamento particolare e di una contabilità separata. Con il brevetto 11 sett. 1832 [ Ibid., Camera dei conti, Piemonte, Patenti controllo finanze, Biglietti, reg. 17, 1832, cc. 174-176] l'azienda venne ripartita in quattro uffici: andamento generale della real casa; fabbriche, giardini, cappelle e guardamobili; personale, protocollo, spedizione ed archivi; contabilità generale. I primi due assunsero, nel 1839 [ Ibid., Casa di Sua Maestà, Biglietti, reg. 8, 1838-1846, cc. 39-42] " mantenimento ordinario della real casa e di reali palazzi e fabbriche, parchi e giardini, cappelle ed opere pie, guardamobili ed oggetti d'arte ". Il 17 marzo 1833 fu emanato un " regolamento per il servizio dei reali palazzi, fabbriche regie e loro dipendenze " [ Ibid., Casa di Sua Maestà, Regolamenti ed istruzioni generali per la divisione fabbriche, dossier 1] in materia venne attribuita all'intendente generale della real casa, al gran ciambellano e, in subordine, al primo architetto di S.M. Palazzi e fabbriche furono suddivisi in cinque sezioni dirette da un architetto o da un perito corrispondenti alle divisioni di Torino, Genova, Chambéry, Alessandria e Nizza. Nel 1836 un altro regolamento 6 istituì per la sezione torinese un ufficio d'arte con a capo un architetto di S.M. e le stesse attribuzioni delle sezioni, che andavano dalla progettazione degli interventi alle perizie, al collaudo, alla verifica dello stato degli edifici e delle strade adiacenti. Le competenze concernenti il personale erano ripartite, secondo una normativa piuttosto complessa e più volte modificata nel corso degli anni, fra l'intendente generale e i grandi di corte. Questi ultimi erano preposti ai quattro principali servizi di corte: il gran elemosiniere dirigeva la cappella regia; il gran ciambellano le regie fabbriche e i servizi più strettamente connessi alla persona del re; il gran mastro la casa del re; il gran scudiere le scuderie. Particolarmente rilevanti erano inoltre le cariche di gran mastro della guardaroba e di gran cacciatore e falconiere presso la tenuta della Venaria reale. L'uditorato generale di corte esercitava la giurisdizione civile e criminale. Fu soppresso con il r. editto 30 ott. 1847 [ Ibid., 1847, n. 653] alla promulgazione dello statuto questa struttura subì profonde trasformazioni In base al r.d. 12 ag. 1848 [ AS Torino, Casa di Sua Maestà, Provvedimenti per la Real casa, dossier 5, fasc. 2] l'intendente generale assunse il titolo di sovrintendente generale della lista civile. veniva questa ad assumere il carattere di amministrazione privata, indipendente dai dicasteri dello Stato e dal Controllo generale. Il sovrintendente amministrava i beni immobili e mobili di dotazione della corona e le spese relative. Aveva inoltre la prerogativa, prima riservata ai soli ministri, di sottoporre alla firma del re e di contrassegnare i decreti di nomina e gli altri provvedimenti relativi alla lista civile. I beni costituenti il patrimonio privato del sovrano continuarono ad essere gestiti da una specifica sovrintendenza generale. Il 24 genn. 1849 [ cfr. r.d. 24 genn. 1849, in Raccolta regno Sardegna, 1849, n. 870] fu riformato lo stato della casa reale, che risultò pertanto composta dal prefetto di palazzo, dal sovrintendente generale della lista civile, da un primo elemosiniere e sei elemosinieri, un primo aiutante di campo, otto aiutanti di campo e altrettanti ufficiali d'ordinanza. Le attribuzioni delle nuove cariche furono definite dai decreti 24 febbr. 1849 [ AS Torino, Casa di Sua Maestà, Provvedimenti per la Real casa, dossier 5, fasc. 2] e 30 genn. 1850 [ Ibidem] Il prefetto di palazzo sopraintendeva al cerimoniale, proponeva le nomine, le promozioni o le rimozioni dei dipendenti della camera e dei gentiluomini di compagnia della consorte e delle figlie del sovrano. Il primo aiutante di campo dirigeva la casa militare ed era anche titolare della carica di governatore dei reali palazzi. In questa veste nominava e controllava il personale addetto alla sicurezza della famiglia reale e spartiva con il sovrintendente generale la direzione del personale in servizio presso il palazzo in cui risiedeva il re. Erano di competenza del primo elemosiniere i servizi religiosi, la distribuzione delle elemosine e la nomina del personale delle cappelle regie. Uno degli aiutanti di campo deteneva la carica di ispettore delle scuderie, mentre un impiegato della sovrintendenza svolgeva le funzioni di commissario. Fu anche ripristinato il consiglio della casa, composto dal prefetto di palazzo, dal sovrintendente generale della lista civile, dal primo aiutante di campo e governatore dei regi palazzi e dall'aiutante di campo ispettore delle scuderie. In base al r.d. 22 dic. 1854 [ Ibid., Casa di Sua Maestà, Provvedimenti per la Real casa, dossier 5, fasc. 5] che definiva l'organigramma dei servizi amministrativi, la sovrintendenza generale fu ripartita in cinque divisioni. La prima comprendeva il gabinetto di S.M., la segreteria del consiglio, il personale, il mantenimento, l'archivio generale e il protocollo. Alla seconda, articolata in sezione amministrativa e sezione d'arte, facevano capo fabbriche, parchi e giardini. La terza era preposta alla contabilità; la quarta alla direzione del guardamobili; alla quinta infine era affidato il controllo sulle spese e su tutte le operazioni contabili. Con il r.d. 10 nov. 1856 il sovrintendente generale della lista civile assunse il titolo di ministro della casa del re. Dalla documentazione si desume che nel 1862 il ministero era organizzato in quattro divisioni: gabinetto particolare di S.M., personale di corte amministrativo, religioso e sanitario, gabinetto del ministro, affari generali e riservati; direzione delle regie fabbriche e possessi e guardamobili; mantenimento ordinario, personale di livrea, viaggi; contabilità e controllo. Il 1 aprile 1865 fu decretato il trasferimento della real casa a Firenze. I beni immobili della lista civile esistenti nel territorio degli antichi stati a partire dal 1gennaio 1866 furono amministrati dall'intendenza generale della real casa istituita a Torino con r.d. 29 ott. 1865. Era questa articolata in uffici che nel tempo mutarono per denominazione e competenze. Rimase comunque costante la presenza di un ufficio amministrativo e uno tecnico. A Torino erano inoltre attivi due uffici distaccati della real casa: biblioteca e gabinetto del medagliere e galleria d'armi antiche. Il 25 giugno 1884, fu emanato il Regolamento pel riparto degli uffici e del personale amministrativo della lista civile che stabiliva a livello provinciale otto direzioni fra cui quella di Torino. La direzione provinciale era preposta alla gestione dei beni mobili e immobili di dotazione della corona e, qualora non vi fossero impiegati della sovrintendenza del patrimonio privato, dei beni privati del re. Amministrava inoltre ed esercitava funzioni di tutela sui beni, rendite e spese delle cappelle palatine, degli istituti pii, ospedalieri e di beneficenza sui quali la real casa aveva ingerenza diretta o tutoria
complessi archivistici collegati
Casa di Sua Maestà  (secc. XVII-XVIII) [ARCHIVIO DI STATO DI TORINO]
Real casa [ARCHIVIO DI STATO DI TORINO]
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