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soggetto produttore
tipo di ente: CATASTI
Compartimento: Venezia tridentina e Venezia Giulia. Catasti preunitari del Principato vescovile di Trento; delle Contee di Gorizia e Gradisca; del Regno d’Italia (solo parte del territorio); della Monarchia asburgica-provincia del Tirolo e provincia del Litorale; Catasto italiano
notizie storiche
 Trento 
Nel Trentino la formazione dei catasti prese avvio il 24 giugno 1511 da un intervento legislativo dell'imperatore Massimiliano, il " Landlibell ", che prevedeva l'imposizione di un contributo straordinario per sopperire alle necessità di difesa della regione. Nel 1722 Carlo VI manifestava la volontà di estendere al Tirolo la riforma censuaria che in quegli anni si stava avviando in altri possedimenti della corona d'Austria. Poiché il sistema " steorale " in vigore sin dal 1511 si era rivelato non adeguato, per le difficoltà di riscossione e per le numerose immunità nobiliari, egli stabilì di adottare il sistema della " perequazione " che doveva rendere uguali per tutti i criteri di tassazione. L'operazione doveva essere portata avanti dallo stesso governo provinciale con la collaborazione dei dicasteri dell'Austria superiore. La Provincia venne lasciata libera di decidere sul metodo più opportuno per censire i beni e successivamente ripartire, in base ai risultati della rilevazione catastale, il carico fiscale.
Tale progetto incontrò l'aperta ostilità del principe vescovo Wolkenstein, così, mentre in altri Stati italiani sottoposti all'Austria, come Milano, il censimento stava diventando una concreta realtà, in Trentino esso rimase per lungo tempo allo stadio di progetto.
La riforma censuaria voluta da Vienna esigeva che la perequazione fosse portata avanti da persone estranee alle vicende e agli interessi locali e che si fondasse su catasti formati in base alla stima peritale e alla misurazione diretta da parte dei periti dei fondi e dei beni censiti.
Ma la resistenza delle autorità locali a questa ingerenza da parte dell'Austria negli affari interni del principato fu lunga e tenace, finché Maria Teresa rinunciò, almeno parzialmente, alla nomina di una commissione composta da funzionari austriaci ed emanò nel 1771 un proclama che fissava le modalità di descrizione delle " realità " ed il metodo di stima che i periti avrebbero dovuto usare. Tali norme furono poi modificate in parte con un successivo proclama del 6 ag. 1774. Tuttavia l'atto che dà finalmente il via definitivo alla perequazione è la firma del trattato tra l'Austria ed il Principato del 24 lu. 1777 con il quale il principe vescovo Pietro Vigilio di Thunn si impegnava ad introdurre nel principato la perequazione tributaria in stretta conformità a quella tirolese e sotto la supervisione della commissione di Innsbruck.
Il principe vescovo mantenne l'impegno emanando il 24 dic. 1777 un decreto che ribadiva puntualmente le direttive austriache e nominava suoi commissari generali il conte Alberti ed il consigliere De Lutti. Nel frattempo Maria Teresa, con sovrana patente del 26 mar. 1777 entrò definitivamente in vigore nel Tirolo nel 1784.
Con l'annessione al regno d'Italia fu attivato il catasto napoleonico che sostanzialmente si basava, con lievi modificazioni, sul precedente catasto teresiano, che tornò di nuovo in vigore con la Restaurazione.
Dopo il 1850 si ebbe una nuova revisione dei catasti con la stesura delle mappe catastali. L'evoluzione del concetto stesso di proprietà portò con il d.m. del 10 febbr. 1850, n. 30 " per lo svincolamento della gleba " alla graduale eliminazione dei vincoli di natura feudale
- Catasto/Landlibell, 1511
- Catasto teresiano, 1722 (Carlo VI) e 1777 (Maria Teresa)
- Catasto del Regno d’Italia o Catasto napoleonico, 1807: decreto napoleonico relativo al Catasto generale del Regno d’Italia per i territori a questo annessi
- Catasto teresiano, torna in vigore con la Restaurazione

 Trieste 
Per la città di Trieste e per il suo territorio la prima rilevazione geometrica a fini catastali risale all'età della Restaurazione: l'imperatore Francesco II, con patente 23 dic. 1817, dispose la formazione d'un catasto stabile dell'imposta fondiaria - detto poi " franceschino " - secondo un criterio uniforme esteso a tutte le province austriache. Nel Litorale le operazioni si svolsero tra il 1820 e il 1827 sotto la supervisione d'una commissione provinciale del censo con sede in Trieste. La conservazione delle mappe e degli elaborati relativi all'intero Litorale austriaco fu affidata dapprima al governo provinciale, presso il quale esisteva un archivio catastale delle mappe; in seguito i compiti della tenuta e dell'aggiornamento del catasto furono conferiti ad uno speciale organo tecnico (l'ufficio di evidenza del catasto) operante alle dipendenze della direzione delle imposte, poi direzione di finanza del Litorale in Trieste. Ulteriori disposizioni fondamentali in materia di catasto, dopo la patente istitutiva, furono emanate con la l. 24 mag. 1869, che prevedeva un aggiornamento dell'estimo, con la l. 23 mag. 1883, che disciplinava la tenuta della documentazione catastale, e con la l. 12 lu. 1896, che fissava le modalità delle revisioni periodiche del catasto. Soppressa nel 1923 la direzione di finanza di Trieste, mappe ed elaborati furono conservati presso il locale ufficio tecnico erariale
- Catasto stabile, poi detto “franceschino”, 1817: norme per un “catasto stabile” in tutte le province austriache che non avevano il Catasto teresiano

 Gorizia 
Maria Teresa nel 1748 intraprese la formazione di un nuovo libro dei contribuenti e già nel 1750 diede mano ad una nuova catastazione, che fu poi detta " vecchia perticazione " o " catasto teresiano ", e che pochi anni dopo servì di base all'istituzione delle tavole provinciali.
Giuseppe II, con patente 20 apr. 1785 , ne ordinò la revisione. Il nuovo sistema, introdotto col 1° novembre 1789, prese il nome di catasto giuseppino, o anche morelliano dal nome dell'insigne goriziano che se ne occupò, o nuova perticazione. Vi furono iscritti fondi prima non presi in esame, e servì pure alle operazioni tavolari. Tuttavia già l'anno dopo, Leopoldo II, con la patente sovrana del 26 apr. 1790, applicata in Gorizia con circolari 11 mag. e 26 mag. 1790 del capitanato circolare ripristinò il vecchio sistema, salvo ordinarne a sua volta la revisione. La catastazione dei secc. XIX e XX, anche se tenne conto di elementi forniti dai precedenti catasti, prese di fatto l'avvio dal decreto napoleonico sulle finanze del 12 genn. 1807 il cui titolo VII imponeva appunto i lavori per il catasto generale del regno d'Italia, e dal decreto riguardante la formazione del catasto del regno del 13 apr. 1807 che stabiliva l'assunzione di mappe e di sommarioni. Quindi, nei comuni già arciducali ceduti al regno d'Italia dalla convenzione addizionale di Fontainebleau dell'ottobre 1807, s'iniziarono le previste operazioni di rilevazioni geometrica e descrittiva. Disposizioni simili non vennero introdotte nelle province illiriche, per cui, restaurato il dominio austriaco, risultò censito soltanto parte del territorio. Con patente del 23 dic. 1817 e successivo rescritto ministeriale del 1° mag. 1819 anche l'amministrazione austriaca provvide a riordinare la materia prescrivendo l'assunzione di misurazioni, mappe e stime, ed affidando l'attuazione delle norme a commissioni provinciali. Nuovi precetti fondamentali furono emanati con legge 24 mag. 1869 successivamente modificata, e con legge 23 mag. 1883 e ordinanza del ministero delle finanze 11 giu.
1883 per la sua esecuzione, in cui veniva fra l'altro contemplata la compilazione di fogli di possesso e rinnovato l'obbligo della concordanza fra il catasto e il libro fondiario.
- Catasto teresiano, 1748
- Catasto Giuseppino, 1789, a seguito di revisione ordinata nel 1785
- Catasto del Regno d’Italia o Catasto napoleonico, 1807: decreto napoleonico relativo al Catasto generale del Regno d’Italia per i territori a questo annessi, mentre per quelli entrati a far parte dell’Impero francese nel 1809, come Province illiriche, non vengono prese disposizioni per il catasto
- Catasto stabile, 1817
profilo istituzionale
Catasti italiani
complessi archivistici collegati
Catasto dei secc. XIX-XX  (1811-1918) [ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA]
catasto giuseppino  (1785-1790) [ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA]
catasto teresiano  (dal 1752) [ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA]
Catasti antichi  (XV-1687) [ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO]
Catasto teresiano  (1780-1896) [ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO]
Mappe  (1813-1875) [ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO]
Catasto di Trieste  (secc. XIX-XX) [ARCHIVIO DI STATO DI TRIESTE]
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