raccoglitore

MONARCHIA ASBURGICA, REGNO LOMBARDO-VENETO (1815-1859/1866)
notizie storiche
Al ritorno delle truppe austriache nel veneto il comandante in capo barone de Hiller emanò l'8 nov. 1813 dal quartier generale in Trento un editto [Collezione province venete, 1813-1814, I, parte I, n.1] con il quale furono provvisoriamente mantenuti i dipartimenti e in genere tutta l'organizzazione amministrativa e giudiziaria del regno d'Italia e furono provvisoriamente confermati gli impiegati statali e comunali, che passarono alle dipendenze dello stesso generale " commissario principale per le province già occupate " (detto poi negli atti stessi " commissario civile ").
Tutti gli uffici passarono quindi alle dipendenze del principe Enrico XV di Reüss-Plauen che ebbe il titolo di " governatore militare e civile " (circolare 18 dic. 1813) [Collezione province venete, n. 10] .
In data 20 apr. 1814 un avviso [Ibid., n. 47] congiunto del tenente maresciallo barone de Marchal e del generale divisionario conte de Seras annunciò la capitolazione di Venezia: la città venne assoggettata al barone de Marchal comandante le truppe austriache che - per ordine del principe Enrico XV, ora definito " governatore generale civile e militare in italia " - doveva assumere " provvisoriamente la direzione superiore di tutti gli affari sì civili, che militari... ".
Dopo la costituzione del regno lombardo-veneto nell'aprile del 1815 il Veneto ebbe un proprio governo, parallelo a quello milanese
Il 22 marzo 1848 l'autorità austriaca capitolava [Raccolta governo provvisorio, t. I, parte I, pp. 56-63] e il 23 marzo si formava un governo provvisorio presieduto da Daniele Manin [Ibid., pp. 71-72] . Questi, il giorno stesso, ripartiva le funzioni governative in otto ministeri: esteri e presidenza, culto e istruzione, giustizia, finanze, guerra, marina, interno e costruzioni, commercio.
Il 5 luglio 1848, essendo stata decisa dall'assemblea dei deputati della provincia di Venezia l'annessione al Piemonte, il potere esecutivo venne diviso in sei dipartimenti, che sostituirono i ministeri: presidenza, giustizia e culto; interno, costruzioni e istruzione; finanze; marina; guerra; commercio, arti.
Dal 7 all'11 agosto 1848 il potere fu tenuto, a nome del re di Sardegna Carlo Alberto, dai tre regi commissari Vittorio Colli, Luigi Cibrario e Iacopo Castelli, i quali divisero tutta l'amministrazione in tre dipartimenti: guerra, marina, porto, relazioni politiche ecc.; finanze, commercio) industria, poste, ecc.; culto, grazia e giustizia, interno, costruzioni ed istruzione.
L'11 agosto i regi commissari, in seguito all'armistizio di Salasco [In provincia di Vercelli] del 9 agosto 1848, si ritirarono e il 13 agosto il potere venne concentrato nel triumvirato formato da Daniele Manin, Gio. Battista Cavedalis e Leone Graziani. ognuno dei triumviri assunse un dipartimento: il primo, quello della guerra, fu assunto dal Cavedalis; il secondo, della marina, dal Graziani; il terzo, suddiviso nelle cinque sezioni - presidenza e guardia civica; personale, finanze e commercio; passaporti, ordine pubblico; giustizia, istruzione, beneficenza; interno, costruzioni, assemblea - dal Manin.
Con decreto del governo provvisorio del 10 marzo 1849, n. 4030 (91) [Bollettino governo provvisorio, p. 113] i dipartimenti vennero portati a sei: affari esteri e presidenza; finanze, commercio, arti e manifatture; giustizia ed interno; culto, istruzione e beneficenza; marina; guerra. Tale assetto durò fino al 24 ag. 1849, giorno in cui il governo provvisorio delegò i suoi poteri al municipio [Bollettino governo provvisorio, p. 195] e si sciolse in seguito alla capitolazione firmata a villa Papadopoli il 22 agosto [Per questo periodo è indispensabile integrare la ricerca d'archivio consultando le carte Manin presso il civico museo Correr]
Il 24 ag. 1849 il governo provvisorio seguito ai moti del'48 si dimise delegando i suoi poteri al municipio [Bollettino governo provvisorio, p. 113] . Il governo austriaco - che da Verona governava i territori rimasti sotto il suo dominio mediante un commissario imperiale plenipotenziario - riprese possesso della città con le truppe del generale Gorzkowski che vi assunse il governo civile e militare. Nell'ottobre dello stesso anno venne poi nominato, nella persona del Radetzky, sempre con sede in Verona, un governatore civile generale per gli affari interni del regno lombardo-veneto. Nel novembre vennero quindi attivate a Venezia e a Milano - in luogo dei precedenti governi - le luogotenenze, rispettivamente per le province venete e lombarde, assieme alla ricostituzione di vecchi uffici e alla istituzione di nuovi. Mentre la Lombardia veniva unita al regno di Sardegna nel 1859, il Veneto passò al regno d'Italia a seguito della pace di Vienna del 3 ott. 1866. Per la " pronta attivazione delle nuove autorità politiche " venne istituita, a Venezia come a Milano, una apposita commissione di organizzazione, presieduta appunto dal luogotenente e dipendente dal ministero dell'interno; la commissione agiva di concerto con un'altra commissione di organizzazione giudiziaria, ai sensi dell'ordinanza sovrana 31 dic. 1850 [Bollettino Venezia, 1850, n. 19]
Le preture nel Lombardo-Veneto
Si riportano gli elenchi delle preture indicate -provincia per provincia- nelle tabelle annesse rispettivamente alla notificazione del 3 febbraio 1818 [Raccolta governo Lombardia, 1818, parte I, n. 5] per la Lombardia e 4 febbraio 1818 [Collezione province venete, 1818, n. 28] per il Veneto. Non si riporta la divisione in classi delle preture né l’ambito della giurisdizione territoriale delle medesime, che per il Veneto è definito con riferimento al “compartimento territoriale” del 30 novembre1815 [Ibid, 1815, n. 122] . Si segnalano inoltre le variazioni intervenute a seguito del decreto 11 ottobre 1852 [Bollettino Lombardia, 1852, n. 449; Bollettino Venezia, 1852, n. 334] .
Lombardia
Milano Nel 1818 la provincia aveva due preture urbane e otto preture foresi: Monza, Desio, Gallarate, Busto Arsizio, Cassano, Saronno, Vimercate e Melegnano.
Nel 1852 non figura la pretura di Vimercate.
Bergamo Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, dodici preture foresi: Breno, Romano, Treviglio, Clusone, Verdello, Zogno, Edolo, Sarnico, Gandino, Lovere, Caprino e Piazza.
Nel 1852 si ebbero due preture urbane; non figura inoltre Verdello e figura invece Trescorre e Almeno San Salvatore.
Brescia Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, nove preture foresi: Lonato, Salò, Chiari, Verolanuova, Iseo, Leno, Vestone, Orzinuovi e Gardone.
Nel 1852 figurano anche le preture di Montechiari e Gargnano.
Como Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, dodici preture foresi: Varese, Lecco, Oggiono, Brivio, Asso, Introbbio, Gavirate, Luino, Gravedona, Cantù, Menaggio e San Fedele.
Nel 1852 non figurano Oggiono, Introbbio e Cantù e figura invece Bellano.
Cremona Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, cinque preture foresi: Soresina, Casalmaggiore, Pizzighettone, Casalbuttano e Piadena.
Nel 1852 non vi furono variazioni.
Lodi e Crema Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana in Lodi, cinque preture foresi: Crema, Codogno, Casal Pusterlengo, San Colombano e Sant’Angelo.
Nel 1852 non figura la pretura di San Colombano.
Mantova Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, dieci preture foresi: Gonzaga, Bozzolo, Castiglione delle Stiviere, Viadana, Revere, Canneto, Sermide, Goito, Ostiglia e Sabbionetta.
Nel 1852 non figura Goito e figurano invece Asola, Volta e San Benedetto.
Pavia Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, tre preture foresi: Corte Olona, Abbiategrasso e Binasco.
Nel 1852 non vi furono variazioni.
Valtellina Nel 1818 la provincia della Valtellina (di Sondrio nel 1852) aveva, oltre alla pretura urbana, quattro preture foresi: Tirano, Morbegno, Chiavenna e Bormio.
Nel 1852 non vi furono variazioni.
Veneto
Venezia Nel 1818 la provincia aveva due preture urbane e nove preture foresi: Ariano, Cavarzere, Chioggia, Dolo, San Donà, Loreo, Mestre, Portogruaro (con una cancelleria in Caorle) e Murano.
Nel 1852 non figurano Ariano, Loreo e Murano e fugura invece Mirano.
Belluno Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, sei preture foresi: Agordo, Auronzo, Pieve di Cadore, Feltre, Fonzaso e Mel.
Nel 1852 non vi figurano le preture di Fonzaso e Mel.
Friuli Nel 1818 la provincia del Friuli (di Udine nel 1852) aveva, oltre alla pretura urbana, diciassette preture foresi: Aviano, Codroipo, San Daniele, Faedis, Gemona, Latisana, Maniago, Moggio, Palma, Cividale, Pordenone, Sacile, Spilimbergo, Tolmezzo, Travesio, Tarcento e San Vito.
Nel 1852 non figurano Faedis e Travesio.
Padova Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, undici preture foresi: Battaglia, Campo San Piero, Conselve, Este, Mirano, Monselice, Montagnana, Noale, Piazzola, Piove e Teolo.
Nel 1852 non figurano Battaglia, Mirano, Noale e Piazzola e figura invece Cittadella.
Polesine Nel 1818 la provincia del Polesine (di Rovigo nel 1852) aveva, oltre alla pretura urbana, sei preture foresi: Adria, Badia, Crespino, Lendinara, Massa e Occhiobello.
Nel 1852 figurano anche la pretura di Loreo e Ariano.
Treviso Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, nove preture foresi: Asolo, Castelfranco, Ceneda, Conegliano, Motta, Montebelluna,Oderzo, Serravalle e Valdobiadene.
Nel 1852 non figura Montebelluna e figura invece Biadene
Verona Nel 1818 la provincia aveva, oltre alla pretura urbana, undici preture foresi: Badia Calavena, Caprino, Cologna, San Pietro Incariano, Isola della Scala, Legnago, Malcesine, Sanguinetto, Soave, Villafranca e Zevio.
Nel 1852 non figurano Badia Calavena, Malcesine, Sanguinetto e Zevio e figurano invece Bardolino e Tregnago.
Vicenza Nel 1818 la provincia aveva, oltre la pretura urbana, dodici preture foresi: Arzignano, Asiago, Barbarano, Bassano, Camisano, Cittadella, Lonigo, Malo, Marostica, Schio, Thiene e Valdagno.
Nel 1852 non figurano Camisano, Cittadella e Malo.
I distretti nel Lombardo-Veneto
Si riportano i soli distretti - con le province di appartenenza - elencati nelle tabelle annesse alla notificazione 12 febbraio 1816 [Raccolta governo Lombardia, 1816, parte I, n. 25] per la Lombardia e alle notificazioni 30 novembre 1815 [Collezione province venete, 1815, n. 122] e 8 luglio 1818 [Ibid.,1818, n. 106] per il Veneto. Si segnalano poi le variazioni intervenute nel 1853 a seguito dell’ordinanza del ministero dell’Interno 7 maggio 1853 [Bollettino Lombardia e Bollettino Venezia, 1853, parte I, n. 80] , comune ai due governi.
A meno di evidenti errori di stampa (es. Malusine invece di Malcesine) i nomi delle località sono stati riportati così come compaiono nelle tabelle annesse ai due provvedimenti di legge citati, avvertendo che nell’ordinanza del 1853 - come del resto già in leggi precedenti - la scrittura di alcuni di essi presenta delle varianti.
Lombardia
Milano Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I e II Milano, III Bollate, IV Saronno, V Barlassina, VI Monza, VII Verano, VIII Vimercate, IX Gorgonzola, X e XI Milano, XII Melegnano,XIII Gallarate, XIV Cuggiono Maggiore, XV Busto Arsizio, XVI Somma.
Nel 1853 è elencato il nuovo distretto di Carate mentre non sono più menzionati i distretti di Milano X e XI e di Verano.
Bergamo Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I Bergamo, II Zogno, III Trescorre, IV Almeno San Salvatore, V Ponte San Pietro, VI Alzano Maggiore, VII Caprino, VIII Piazza, IX Sarnico, X Treviglio, XI Martinengo, XII Romano, XIII Verdello, XIV Clusone, XV Gandino, XVI Lovere, XVII Breno, XVIII Edolo.
Nel 1853 non sono più menzionati Alzano Maggiore, Martinengo e Verdello e figura invece Bergamo II.
Brescia Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I Brescia, II Ospitaletto, III Bagnolo, IV Montechiari, V Lonato, VI Gardone, VII Bovegno, VIII Chiari, IX Adro, X Iseo, XI Verolanuova, XII Orzinovi, XIII Leno, XIV Salò, XV Gargnano, XVI Preseglie, XVII Vestone.
Nel 1853 non sono più menzionati Bovegno, Adro e Preseglie.
Como Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I e II Como, III Bellagio, IV Menaggio, V San Fedele, VI Porlezza, VII Dongo, VIII Gravedona, IX Bellano, X Taceno, XI Lecco, XII Oggiono, XIII Canzo, XIV Erba, XV Angera, XVI Gavirate, XVII Varese, XVIII Cuvio, XIX Arcisate, XX Maccagno, XXI Luvino, XXII Tradate, XXIII Appiano, XXIV Brivio, XXV Missaglia, XXVI Mariano.
Nel 1853 è elencato il nuovo distretto di Cantù mentre non sono più menzionati Dongo, Taceno, Erba, Cuvio, Maccagno e Mariano.
Cremona Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I Cremona, II Soncino, III Soresina, IV Pizzighettone, V Robecco, VI Pieve D’Olmi, VII Casalmaggiore, VIII Piadena, IX Pescarolo.
Nel 1853 è elencato il nuovo distretto di Sospiro mentre non sono più menzionati Pieve D’Olmi e Pescarolo.
Lodi e Crema Nel 1816 la provincia (capoluogo Lodi) comprendeva i seguenti distretti: I Lodi, II Zelo Buon Persico, III Sant’Angelo, IV Borghetto, V Casalpusterlengo, VI Codogno, VII Pandino VIII e IX Crema.
Nel 1853 non è più menzionato Zelo Buon Persico.
Mantova Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti:I Mantova, II Ostiglia,III Roverbella, IV Volta, V Castiglione delle Stiviere, VI Castel Goffredo, VII Canneto, VIII Marcaria, IX Borgoforte, X Bozzolo, XI Sabbionetta, XII Viadana, XIII Suzzara, XIV Gonzaga, XV Revere, XVI Sermide, XVII Asola.
Nel 1853 non sono più menzionate Roverbella, Castel Goffredo, Marcaria, Borgoforte, Sabbionetta e Suzzara.
Pavia Nel 1816 la provincia comprendeva i seguenti distretti: I Pavia, II Bereguardo, III Belgioioso, IV Corte Olona, V Rosate, VI Binasco, VII Landriano, VIII Abbiategrasso.
Nel 1853 non figurano Rosate e Landriano.
Valtellina Nel 1816 la provincia (di Sondrio nel 1853) comprendeva i seguenti distretti: I Sondrio, II Ponte, III Tirano, IV Morbegno, V Traona, VI Bormio, VII Chiavenna.
Nel 1853 non sono più menzionati come appartenenti alla provincia – ora detta di Sondrio – i distretti di Ponte e Traona.
Veneto
Venezia Nel 1815 i distretti della provincia furono i seguenti: I Venezia, II Mestre, III Dolo, IV Chioggia, V Loreo, VI Ariano, VII San Donà, VIII Portogruaro.
Nel 1818 la provincia comprendeva gli stessi distretti.
Nel 1853 furono soppressi Loreo ed Ariano ed aggiunto Mirano.
Belluno Nel 1815 i distretti della provincia furono i seguenti:I Belluno, II Longarone, III Pieve di Cadore, IV Auronzo, V Agordo, VI Fonzaso, VII Feltre, VIII Mel.
Nel 1818 la provincia comprendeva gli stessi distretti.
Nel 1853 fu soppresso Mel.
Friuli Nel 1815 i distretti della provincia del Friuli (di Udine nel 1853) furono i seguenti: I Udine, II San Daniele, III Spilimbergo, IV Travesio, V Maniago, VI Aviano, VII Sacile, VIII Pordenone, IX San Vito, X Codroipo, XI Latisana, XII Palma, XIII Cividale, XIV San Pietro, XV Faedis, XVI Moggio, XVII Paluzza, XVIII Rigolato, XIX Ampezzo, XX Tolmezzo, XXI Gemona, XXII Tarcento.
Nel 1818 furono soppressi Travesio e Tarcento con conseguente spostamento della numerazione ed aggiunto Tricesimo come XXI distretto.
Nel 1853 furono soppressi Faedis, Paluzza e Tricesimo ed aggiunto Tarcento.
Padova Nel 1815 i distretti della provincia furono i seguenti: I Padova, II Mirano, III Noale, IV Campo San Piero, V Piazzola, VI Teolo, VII Battaglia, VIII Montagnana, IX Este, X Monselice, XI Conselve, XII Piove.
Nel 1818 la provincia comprendeva gli stessi distretti.
Nel 1853 furono soppressi Mirano (passato alla provincia di Venezia), Noale, Piazzola, Teolo e Battaglia ed aggiunto Cittadella (già nella provincia di Vicenza).
Polesine Nel 1815 i distretti della provincia del Polesine (di Rovigo nel 1853) furono i seguenti: I Rovigo, II Lendinara, III Badia, IV Massa, V Occhiobello, VI Crespino, VII Adria.
Nel 1818 fu aggiunto Polesella come VII distretto ed Adria divenne VIII.
Nel 1853 fu soppresso Crespino ed aggiunto Ariano (già nella provincia di Venezia).
Treviso Nel 1815 di distretti della provincia furono i seguenti: I Treviso, II Oderzo, III Conegliano, IV Serravalle, V Ceneda, VI Valdobiadene, VII Montebelluna, VIII Asolo, IX Castelfranco.
Nel 1818 fu aggiunto Motta che divenne distretto III col conseguente spostamento dei successivi sette distretti.
Nel 1853 furono soppressi Serravalle e Motta.
Verona Nel 1815 i distretti della provincia furono i seguenti: I Verona, II Villafranca, III Isola della Scala, IV Sanguinetto, V Legnago, VI Cologna, VII Zevio, VIII San Bonifacio, IX Illasi, X Badia Calavena, XI San Pietro Incariano, XII Caprino.
Nel 1818 fu aggiunto Bardolino come XIII distretto.
Nel 1853 furono soppressi Zevio, Illasi, Badia Calavena ed aggiunto Tregnago.
Vicenza Nel 1815 i distretti della provincia furono i seguenti: I Vicenza, II Camisano, III Cittadella, IV Bassano, V Marostica, VI Asiago, VII Thiene, VIII Schio, IX Malo, X Valdagno, XI Arzignano, XII Lonigo, XIII Barbarano.
Nel 1818 la provincia comprendeva gli stessi distretti.
Nel 1853 furono soppressi Camisano (passato alla provincia di Padova), Cittadella e Malo.
fonti bibliografiche e archivistiche


Fonti normative
Almanacco = Almanacco imperiale reale della Lombardia, Milano, I.R. Stamperia, 1843 e seguenti.
Bollettino impero d’Austria = Bollettino generale delle leggi e degli atti del governo per l’Impero d’Austria (Allgemeines Reich-Gesetz und Regierungsblatt für das Kaiserthum Oesterreich), Vienna, 1848 e seguenti.
Bollettino Lombardia = Bollettino provinciale delle leggi e degli atti ufficiali per la Lombardia, Milano, 1850-1852; Bollettino provinciale degli atti di governo per la Lombardia, Milano, 1853-1859.
Bollettino regno d’Italia = Bollettino delle leggi del regno d’Italia, Milano, 1805-1814.
Bollettino Venezia = Bollettino delle leggi e degli atti del governo della Venezia, Venezia, 1850-1852.
Bollettino delle leggi e degli atti ufficiali per le province venete, Venezia, 1853-1859.
Collezione province venete = Collezione delle leggi e regolamenti pubblicati dall’imperial regio governo delle provincie venete, Milano, 1814-1826; poi Collezione delle leggi, istruzioni e disposizioni di massima pubblicate e diramate nelle provincie venete in oggetti di amministrazione politica, camerale e giudiziaria, Milano, 1827-1839.
Guida = Guida di Milano, Bernardoni, Milano,1823 e seguenti.
Raccolta autorità provinciali = Raccolta delle ordinanze e notificazioni delle autorità provinciali del Regno Lombardo-Veneto, Venezia, 1860-1866.
Raccolta governo Lombardia = Atti del governo, Milano, 1814; Atti del governo di Lombardia, Milano, 1816; Raccolta degli atti del governo e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità in oggetti sì amministrativi che giudiziari, divisa in due parti, Milano, 1817-1839.
Raccolta governi Milano e Venezia = Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità in oggetti si amministrativi che giudiziari, divisa in due parti, Milano, 1840-1849.
Raccolta traduzioni impero = Raccolta delle traduzioni delle leggi ed ordinanze valevoli pel Regno Lombardo-Veneto, estratte dal Bollettino delle leggi dell’Impero, Venezia, 1860-1866, voll. 3.


Fonti bibliografiche
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Ruffilli = R. Ruffilli, Studi preliminari per una ricerca sull’istituzione di un ente intermedio tra provincia e comune, in «Quaderni ISAP», I (1965), pp. 11 e seguenti.
Sacchi = D. Sacchi, Quadro statistico dell’istruzione ginnasiale in Lombardia, in «Annali universali di statistica», XLIII (1835), pp. 241-245.
Sandonà = A. Sandonà, Il Regno Lombardo-Veneto (1814-1859). La costituzione e l’amministrazione, Milano, 1912.
Tonetti = E. Tonetti, Governo austriaco e notabili sudditi. Congregazioni e municipi nel Veneto della Restaurazione (1816-1848), Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 1997.
Toscani = X. Toscani, La politica scolastica nel Regno Lombardo-Veneto (scuole elementari), in Chiesa e prospettive educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione, a cura di L. Pazzaglia, Brescia, La Scuola, 1994, pp.317-353.
Tramonto di un Regno = Il tramonto di un regno: il Lombardo Veneto dalla restaurazione al risorgimento (1814-1859), a cura di F. Della Peruta, Milano, Cariplo, 1988.
Tucci = U. Tucci, Le monete del regno Lombardo-Veneto dal 1815 al 1866, in «Archivio economico dell’unificazione italiana», II (1956), 3, pp. 1-41.
Vietti = A. Vietti, Il debito pubblico delle province che hanno formato il primo regno d’Italia, Milano, 1884.

soggetti produttori

Governi provvisori

Organi centrali, Dominazione austriaca (1814-1848)

 

Organi centrali e periferici, Governo provvisorio (22 mar. 1848-24 ago. 1849)

 

Organi centrali, Dominazione austriaca 1849-1859, per la Lombardia; 1849-1866 per il Veneto

Uffici periferici

 
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