raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici / Finanze e tesoro
Direzioni compartimentali (1862-1869)   poi
Intendenza di finanza (1869-1991)
datazione
1862 - 1991
contesto storico istituzionale
Regno d'Italia (1861-1946) poi Repubblica italiana (dal 1946)
notizie storiche
Direzioni compartimentali (1862-1869)
Al momento dell’unificazione, mancando principi generali in materia tributaria o regole comuni per le procedure di accertamento e di riscossione, si riscontra anche per quanto riguarda l’organizzazione degli uffici una pluralità di Direzioni compartimentali, con competenze interprovinciali. L’intero servizio finanziario risulta, all’inizio del 1869, così distribuito:

- 27 Direzioni del demanio e delle tasse sugli affari: Alessandria, Ancona, Aquila, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Chieti, Firenze, Genova, Mantova, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Potenza, Sassari, Siena, Torino, Treviso, Udine, Venezia; Direzione speciale del demanio di Foggia;
- 27 Direzioni delle imposte dirette, del catasto e dei pesi e misure: Bologna, Campobasso, Cagliari, Como, Cosenza, Cremona, Cuneo, Firenze, Genova, Girgenti, Lecce, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pisa, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Teramo, Torino, Venezia, Vicenza; Direzione compartimentale del Catasto fondiario per le province liguri-piemontesi in Torino; Giunta del Censimento in Lombardia in Milano;
- 26 Direzioni delle dogane e delle gabelle: Ancona, Bari, Belluno, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Firenze, Foggia, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Milano, Napoli, Novara, Palermo, Parma, Salerno, Torino, Udine, Venezia, Verona;
- 7 Direzioni del lotto: Bari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia;
- 6 Direzioni del contenzioso finanziario: Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia;
- 5 Ispezioni distrettuali del tesoro: Firenze, Napoli, Palermo, Torino, Venezia;
- 4 Direzioni del debito pubblico e delle casse depositi e prestiti: Milano, Napoli, Palermo, Torino.
Questa organizzazione, articolata verticalmente, priva di organi intermedi di coordinamento e con l’aggravio di dover assorbire gli ordinamento preesistenti, spesso molto dissimili fra loro, ha breve durata.
Intendenza di finanza (1869-1991)
Il  r.d. 26 set. 1869, n. 5286  , istituisce le Intendenze di finanza in ogni capoluogo di provincia, come organi di decentramento, direzione e coordinamento dell'attività tributaria locale, cui vengono devolute tutte le attribuzioni spettanti alle cessate Direzioni compartimentali del demanio e delle tasse sugli affari, delle imposte dirette, del catasto e dei pesi e misure, delle gabelle, alle Ispezioni distrettuali ed alle Agenzie del tesoro, con esclusione pertanto delle competenze delle sopravvissute Direzioni del debito pubblico e delle casse depositi e prestiti, del Lotto e del Contenzioso finanziario. Restano, inoltre, la Direzione delle zecche, gli Uffici del cambio delle paste preziose, gli stabilimenti salini e l’Officina per la fabbricazione delle marche da bollo, francobolli e carte valori. Viene riformato l’organico del personale tecnico della conservazione del catasto nelle province lombarde, parmensi, toscane e venete, distribuendo poi con decreti ministeriali tale personale tra le Intendenze di finanza secondo i bisogni del servizio. Nelle province venete e a Mantova continuano, fino all’unificazione dell’ordinamento giudiziario, procedura e giudizio delle contravvenzioni di finanza affidate alle Giudicature di finanza e al Giudizio superiore di Venezia, da cui dipende anche la Giudicatura di Mantova. Non passano all’Intendenza di finanza la Giunta del censimento di Lombardia, la Direzione compartimentale del catasto in Torino per le province liguri e piemontesi, la Direzione speciale degli stabilimenti metallurgici della Mongiana, l'Ispettorato delle miniere di Agordo, gli uffici stralcio delle cessate amministrazioni centrali.
Le Intendenze di finanza, oltre a rispondere al principio di decentramento amministrativo rispondono anche a criteri di economia, unificando il complesso dei servizi amministrativi, contabili e di ispezione di tutti i rami periferici dell’amministrazione finanziaria, sia tecnici che amministrativi. In sostanza, oltre ai compiti delle soppresse Direzioni compartimentali, alle Intendenze sono attribuite le competenze delle Ispezioni distrettuali e delle Agenzie del tesoro.
L’intendente di finanza può avvalersi delle Guardie doganali per scoprire e accertare le contravvenzioni relative a qualsiasi ramo dell’amministrazione finanziaria.
Con il  r.d. 18 dic. 1869, n. 5397  , viene approvato il regolamento delle Intendenze di finanza e così risultano definite le competenze:

- amministrano e tutelano i beni mobili ed immobili dello Stato, compresi i beni assegnati al Fondo per il culto;
- provvedono all’applicazione e riscossione delle tasse e delle pene pecuniarie;
- riscuotono le imposte;
- verificano i pesi e le misure;
- sono incaricate della conservazione del catasto;
- provvedono alla riscossione delle gabelle (dazi di confine, dazi marittimi, dazi di consumo) e delle privative dei sali e tabacchi;
- provvedono alla gestione del demanio pubblico già esercitata dalle Agenzie del tesoro.
Alle Intendenze sono subordinati vari uffici:

- Ricevitorie delle tasse sugli affari, del registro, degli atti civili, degli atti giudiziari, delle tasse di successione; Uffici delle tasse di manomorta, del bollo ordinario e straordinario; Conservatorie delle ipoteche, Ricevitorie demaniali e ogni altro ufficio del demanio;
- stabilimenti governativi appartenenti all’amministrazione finanziaria;
- Archivi di finanze e demanio;
- Dogane, Uffici del dazio e Rivendite dei generi di privative;
- servizio per la tassa sulla macinazione dei cereali;
- Tesorerie provinciali e le altre casse erariali;
- Ispettori dell’amministrazione provinciale.
Per il servizio cespiti di rendita posseduti in ambito provinciale dall’amministrazione del Fondo per il culto le Intendenze di finanza corrispondono con l’omonima direzione generale del Ministero della giustizia e culti, mentre la revisione degli introiti doganali è concentrata presso la Direzione generale delle gabelle. Per ciascuna categoria di affari trattati gli intendenti di finanza comunicano con i ministeri interessati, ricorrendo in alcuni casi ai prefetti.
La Guardia doganale viene divisa in Comandi interprovinciali, posti sotto la direzione di un ispettore capo della Guardia. In base a  r.d. 17 nov. 1869, n. 5345  , con cui si approvano le classificazioni, i gradi, gli organici e le variazioni al progetto di bilancio 1870 per le Intendenze di finanza, risultano otto Intendenze di finanza di prima classe, sedici di seconda classe, ventidue di terza e ventidue di quarta.
Attraverso l’istituzione delle Intendenze ed il successivo regolamento, si opera a livello territoriale una distinzione fra funzioni di vigilanza politica, che rimangono in capo al prefetto, e responsabilità amministrative e finanziarie, di competenza dell’intendente di finanza.
L’attività di imposizione, secondo la visione liberale dello Stato, presuppone che lo Stato operi secondo principi economici e tenga conto delle esigenze primarie e insopprimibili della società. Le norme finanziarie, in quanto incidono sul prelievo e sulla redistribuzione delle risorse, sono sempre il risultato di scelte politiche. In base allo Statuto albertino tutti i “regnicoli” contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai carichi dello Stato (art. 25) e ogni legge di imposizione di tributi o di approvazione di bilanci e conti dello Stato deve essere presentata prima alla Camera dei deputati (art. 10).
I tributi si distinguono in imposte e tasse. Le imposte sono prestazioni coattive richieste ai soggetti passivi dall’ente cui è riconosciuta la potestà di imperio, senza un collegamento diretto con l’uso che verrà fatto dei prelievi. Le imposte sono dirette o indirette: sono dirette, se colpiscono la capacità contributiva derivante dal possesso di un reddito, da un diritto di proprietà su un immobile, ecc.; indirette, quando si applicano nel caso in cui la capacità contributiva si rivela indirettamente (trasferimento di un bene, immissione del consumo, ecc.). Rientrano tra le imposte indirette l’imposta di registro, le imposte ipotecarie e catastali, le imposte sulle assicurazioni, le imposte sulle successioni e donazioni, le imposte di bollo. Le tasse, invece, sono tributi fondati sul criterio della controprestazione nei confronti dell’obbligato (per esempio le tasse scolastiche), anche ove manchi la relazione diretta (per esempio tasse per l’attuazione della legge penale).
Di fatto per vari decenni non si arriva ad una normativa unitaria, ma si provvede con singole norme a disciplinare i differenti tributi: imposta fondiaria; imposta sul registro (sugli atti civili, giudiziali e stragiudiziali), distinta in fissa e proporzionale, e coordinata con la legge sul bollo; imposta di ricchezza mobile, prevista da una legge organica del 1877, che, a seguito dello sviluppo commerciale ed industriale, colpisce la ricchezza non fondiaria e prevede la procedura della dichiarazione, dell’accertamento e della riscossione. Con  l. 26 gen. 1865, n. 2136  , viene istituita una autonoma imposta sui fabbricati, compresi quelli industriali ed esclusi quelli agricoli, quelli pubblici e quelli destinati all’esercizio dei culti, su obbligo di dichiarazione e, con successiva  l. 11 ago. 1870, n. 5784  , viene decisa la formazione di un registro catastale dei fabbricati (da cui prende l’avvio il catasto fabbricati) nel quale iscrivere il reddito dichiarato. La  l. 6 giu. 1877, n. 3684  , prescrive una generale revisione dei redditi dei fabbricati da farsi entro il 1878. Permane l’eterogeneità della finanza locale. Per l’unificazione dell’imposta fondiaria è necessario procedere a uniformare i catasti, ma si dovrà arrivare alla  l. 1° mar. 1886, n. 3682  , per l’avvio del catasto geometrico particellare fondato sulla misura e sulla stima per accertare le proprietà e tenerne in evidenza le mutazioni e per perequare l’imposta fondiaria. Sono compresi nel catasto i fabbricati rurali. Si istituiscono le Giunte tecniche e le Commissioni censuarie comunali e provinciali ed una centrale nominata dal ministro delle finanze e da lui presieduta. In base alla legge costituiscono i catasti: le mappe particellari, la tavola censuaria, il registro delle partite e la matricola dei possessori. Con altra legge dovrà provvedersi al riordino del sistema tributario dei comuni e delle province.
In base a  r.d. 29 ago. 1897, n. 512  , gli uffici centrali del Ministero delle finanze e le Intendenze di finanza sono uffici direttivi, tutti gli altri uffici periferici sono esecutivi. La sezione terza del provvedimento è dedicata all’ordinamento delle Intendenze di finanza, che nell’ambito della propria circoscrizione territoriale esercitano le seguenti competenze:

- vigilano e, salvo le attribuzioni a speciali uffici, provvedono all’applicazione e riscossione di ogni tributo o provento;
- amministrano i beni patrimoniali immobili dello Stato, salvo casi specifici, e amministrano e tutelano anche quelli del demanio pubblico, in quanto dipendono dal Ministero delle finanze, salvo competenze di altri ministeri;
- amministrano ed hanno in tutela i beni mobili, i diritti e le rendite di qualsiasi natura appartenenti all’erario dello Stato o da esso amministrati, compresi i beni assegnati al fondo per il culto, in base all’art. 2 della l. 15 ago. 1867;
- disimpegnano il servizio amministrativo del debito pubblico, hanno la gestione dei depositi per conto della cassa depositi e prestiti;
- prendono cura di qualunque cespite di rendita o di qualsiasi riscossione, di cui siano incaricate dal Ministero delle finanze e da qualsiasi altro ministero di concerto con quello delle finanze.
Le Intendenze di finanza inoltre hanno: la suprema direzione dei servizi in tutti gli uffici esecutivi posti alle sue dipendenze; il potere disciplinare su tutti gli impiegati che vi sono addetti; la vigilanza su tutti gli uffici finanziari della provincia.
Lo stesso provvedimento, oltre a disposizioni comuni per tutti gli uffici detta norme speciali per il personale di ruolo e volontario: per l’amministrazione del demanio e delle tasse (ispettori compartimentali, ispettori di circolo; personale delle Conservatorie delle ipoteche, dei ricevitori del registro, del bollo e del demanio, dai ricevitori del registro e conservatori delle ipoteche; personale di custodia di determinati canali); per l’amministrazione delle imposte dirette (agenti delle imposte dirette); per l’amministrazione delle gabelle (impiegati doganali e personale dei laboratori chimici, personale di vigilanza sui laghi di Garda, Maggiore, di Lugano e laguna veneta; personale delle tasse di fabbricazione, personale dei dazi di consumo); per l’amministrazione delle privative (personale delle saline dello Stato, delle Agenzie per le coltivazioni dei tabacchi, delle manifatture e magazzini di deposito dei tabacchi, dei magazzini e depositi e di vendita dei Sali e tabacchi lavorati, del lotto pubblico); per gli Uffici tecnici di finanza (ingegneri e aiutanti); per il personale tecnico del catasto (ingegneri e geometri).
Le Intendenze di finanza sono una tra le amministrazioni periferiche dello Stato che meno ha cambiato fisionomia nel corso della sua durata. Tuttavia, alcune disposizioni normative ne hanno modificato alcune prerogative, in alcuni casi ampliandole ed in altri restringendole.
Il  r.d.l. 8 giu. 1919, n. 976  , affida alle Intendenze di finanza il servizio compartimentale del lotto, creando un apposito Ufficio del lotto presso le Intendenze.
Con  r.d. 30 dic. 1923, n. 3062  , viene introdotta l’imposta complementare progressiva sul reddito e con  r.d. 30 dic. 1923, n. 3069  , l’imposta di ricchezza mobile viene applicata anche al reddito da fabbricati e si introducono criteri di rivalutazione delle costruzioni validi fino a quando con  l. 13 apr. 1939, n. 652  , viene approvato il catasto fabbricati.
Con una serie di decreti del 30 dicembre 1923, numerati da 3268 a 3283, definita impropriamente “Raccolta delle leggi sulle tasse”, vengono approvate disposizioni sulle imposte di bollo, di registro, di successioni, su manomorta, sulle ipoteche, sugli scambi, sugli alberghi, sui trasporti, sugli spettacoli, sulle carte da gioco, sui contratti di borsa, sulle concessioni governative, sulle surrogazioni, sulle assicurazioni, sul gratuito patrocinio, sulle automobili.
Con  l. 14 giu. 1928, n. 1312  , vengono stabilite esenzioni tributarie in favore delle famiglie numerose. La  l. 7 gen. 1929, n. 4  , che detta norme generali per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie, riconosce all'intendente di finanza alcune funzioni giurisdizionali. Tutte le trasgressioni che non costituiscono reato sono definite, con rapida procedura amministrativa, dall'intendente. Per le violazioni che costituiscono reato, invece, la competenza rimane al giudice ordinario.
Con  r.d. 17 set. 1931, n. 1608  , vengono impartite disposizioni sulle dichiarazioni dei redditi e sulle sanzioni in materia di imposte dirette.
Il  r.d.l. 7 ago. 1936, n. 1639  , che riforma gli ordinamenti tributari, stabilisce che la competenza sull’imposizione dei tributi erariali, provinciali e comunali e sulla gestione dei fondi dello Stato spetta al Ministero delle finanze e dispone che le Intendenze debbano vigilare su tutte le pubbliche entrate. La formazione e revisione delle liste di persone e enti possessori di redditi di ricchezza mobile sono demandate a Commissioni istituite presso i Consigli dell’economia corporativa.
Con lo stesso decreto vengono istituiti gli Ispettorati compartimentali delle tasse e delle imposte sugli affari e gli Ispettorati compartimentali delle imposte dirette, i quali vigilano sull’azione di accertamento e su ogni altra attività degli Uffici distrettuali ai fini dell’informativa nella valutazione dei redditi e perequazione nella distribuzione del carico tributario. A fini perequativi gli Ispettorati compartimentali forniscono dati e informazioni all’amministrazione centrale. La norma stabilisce che ogni contribuente ha un domicilio fiscale. E’ istituita presso gli Uffici distrettuali delle imposte dirette un’anagrafe tributaria in cui sono iscritti i contribuenti con domicilio fiscale nel distretto, i capifamiglia, le persone che abbiano raggiunto i 21 anni, i possessori di beni immobili presenti nel distretto, enti e associazioni che hanno domicilio fiscale ove l’ente ha la sede legale. Gli Ispettorati compartimentali, assistiti dagli Uffici tecnici erariali e sentite le unioni dei lavoratori stabiliscono d’accordo con le unioni dei datori di lavoro e dei professionisti e artisti criteri e coefficienti per la determinazione del valore dei beni trasferibili ai fini dell’applicazione delle imposte di registro e di successione.
Definisce, infine, i compiti delle Commissioni distrettuali [tributarie] e, per l’appello, delle Commissioni provinciali.
Con  r.d.l. 9 gen. 1940, n. 2  , convertito in  l. 19 giu. 1940, n. 762  , viene istituita l’imposta generale sulle entrate (IGE) che deriva da una tassa introdotta nel 1916 sugli scambi e comprende oltre al trasferimento di beni anche le prestazioni di servizi; il regolamento di attuazione è approvato con  r.d. 26 gen. 1940, n. 10  . La  l. 1° lug. 1940, n. 803  , istituisce una imposta straordinaria sui compensi degli amministratori e dirigenti delle società commerciali e con  r.d.l. 12 apr. 1943, n. 205  , vengono impartite ulteriori disposizioni sulle imposte dirette.
Negli anni tra il 1939 e il 1945 le Intendenze di finanza vengono coinvolte nel complesso meccanismo relativo al sequestro e alla confisca dei beni di cittadini di religione ebraica.
Sempre durante il periodo bellico, con  l. 26 ott. 1940, n. 1543  , sui danni di guerra, è devoluto alle Intendenze il servizio di risarcimento di alcune categorie di danni di guerra, come già avvenuto durante la prima guerra mondiale. La  l. 9 gen. 1951, n. 10  , attribuisce alle Intendenze anche la liquidazione dei danni e delle requisizioni disposte dalle Forze armate alleate.
Dopo il ritorno del governo nella capitale, nel giugno del 1944, viene approvato il  d.lgs.lgt. 19 ott. 1944, n. 384  , che detta disposizioni in materia di imposte dirette. Con  d.lgs.lgt. 24 ago. 1945, n. 585  , vengono emanate disposizioni sulla dichiarazione unica per l’accertamento delle imposte dirette e con  d.c.p.s. 1° set. 1947, n. 892  , disposizioni in materia di aliquote e adeguamento di alcune categorie di redditi soggetti all’imposta di ricchezza mobile e alla complementare sui rediti da lavoro.
In base alla Costituzione repubblicana, che dedica in maniera specifica gli artt. 23 e 53 al tema delle imposte, si stabilisce che nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non per legge e che tutti i cittadini, italiani e stranieri, e le imprese individuali o collettive, italiane e straniere, sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
La legge più significativa della riforma del sistema tributario italiano è la  l. 11 gen. 1951, n. 25  (nota come legge Vanoni), fondata su un criterio di perequazione tributaria, ovvero far pagare di più a chi può pagare di più per sgravare i meno abbienti. Vengono disciplinati la dichiarazione annuale unica dei redditi con l’osservanza delle disposizioni del decreto 585/1945, l’abbassamento delle aliquote e l’innalzamento dei minimi imponibili, la possibilità per i contribuenti morosi di condonare il passato senza oneri eccessivi. Ulteriori disposizioni riguardano la finanza locale.
L’obiettivo è di innalzare il gettito delle entrate, facendo emergere gli evasori totali. Ne consegue l’esigenze di riorganizzare l’amministrazione finanziaria. Con successivo  d.p.r. 5 lug. 1951, n. 573  , viene approvato il testo unico delle norme sulla dichiarazione unica dei redditi soggetti alle imposte dirette, in cui si precisano i compiti degli Uffici distrettuali delle imposte dirette e i casi di intervento delle Intendenze di finanza. Con  l. 6 ago. 1954, n. 603  , viene istituita una imposta sulle società e apportate modifiche alle leggi sulle imposte dirette, mentre norme integrative alla legge 25/1951 vengono approvate  l. 5 gen. 1956, n. 1  .
Le attribuzioni delle Intendenze di finanza sono estese in virtù del  d.p.r. 4 feb. 1955, n. 72  , che attua un più accentuato decentramento dei vari servizi dall'amministrazione centrale delle finanze ai suoi uffici periferici, in particolare ai direttori delle Circoscrizioni doganali e agli uffici delle imposte indirette, in particolare all’Ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione. Attribuisce alle Intendenze di finanza varie altre competenze tra cui:

- contratti e concessioni di beni dello Stato in tutti quei casi in cui non era richiesto il parere del Consiglio di Stato;
- contenzioso;
- rateizzazioni nei pagamenti delle imposte;
- nomina delle Commissioni per lo scarto di atti d’archivio degli uffici finanziari periferici.
Con  d.p.r. 29 gen. 1958, n. 645  , viene approvato il testo unico sulle imposte dirette e disciplinano per gli Uffici distrettuali delle imposte dirette la competenza sull’accertamento. Vengono dettate norme anche sulla tenuta delle scritture contabili delle imprese commerciali, sugli effetti delle iscrizioni catastali specie sulle imposte del reddito agrario, del reddito dei fabbricati, del reddito di ricchezza mobile, sulle imposte sulle società e sulle obbligazioni; infine sulle agevolazioni per le famiglie numerose.
Con  l. 17 feb. 1971, n. 127  , che modifica il d.l.c.p.s. 14 dic. 1947, n. 1577, e successive modifiche, vengono emanati provvedimenti sulle cooperative.
Solo a seguito della  l. 9 ott. 1971, n. 825  , che dà apposita delega al Governo, prende corpo la riforma tributaria che viene attuata con una serie di provvedimenti del 1972 e del 1973. La legge stabilisce che, secondo i principi costituzionali del concorso di ognuno in ragione della propria capacità contributiva e della progressività secondo i criteri indicati, il governo dovrà dare disposizioni in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), delle persone giuridiche (IRPEG) e sull’imposta locale sui redditi (ILOR); in materia di imposta complementare progressiva, di imposta sul valore aggiunto (IVA), di imposta comunale sull’incremento del valore degli immobili; in materia di revisione della disciplina delle imposte di registro, bollo, ipotecarie, dei tributi catastali, delle tasse sulle concessioni governative e diritti erariali sui pubblici spettacoli; in materia, infine, di regime tributario delle successioni e donazioni.
Questo complesso di norme cerca di costruire un sistema tributario imperniato su un‘imposta di reddito complessivo, facendo poggiare l’intero sistema su poche imposte statali: IRPEF, IRPEG, IVA. Di fatto l’IRPEF, che esclude dall’imponibile le rendite finanziarie, funziona sui redditi di lavoro dipendente e da pensioni, mentre non risultano adeguati i criteri per la valutazione di ricavi e di redditi per il lavoro autonomo.
Con il  d.p.r. 26 ott. 1972, n. 644  , vengono ridisegnate le circoscrizioni degli Uffici distrettuali delle imposte dirette e degli Uffici del registro, secondo l’allegata tabella; con il  d.p.r. 26 ott. 1972, n. 633  , viene soppressa l’IGE e istituita l’imposta sul valore aggiunto (IVA) che si applica sulle cessioni dei beni e sulle prestazioni di servizi effettuati nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni; con  d.p.r. 26 ott. 1972, n. 645  , vengono istituiti in ogni provincia, per l’applicazione dell’IVA, gli Uffici dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), nell’ambito dell’amministrazione delle tasse e delle imposte sugli affari.
Con  d.p.r. 29 set. 1973, n. 600  , vengono emanate disposizioni comuni in materia di accertamento dei redditi e con  d.p.r. 29 set. 1973, n. 602  , disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito.
La  l. 24 aprile 1980, n. 146  , per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1980), istituisce i Centri di servizio, alle dipendenze della Direzione generale delle imposte dirette, con lo scopo di alleggerire il carico di lavoro degli uffici periferici per quello che riguarda la ricezione ed il controllo formale delle dichiarazioni dei redditi.
La riforma del 1971-1973, da cui consegue una massiccia evasione fiscale, funziona per oltre un decennio, quando cominciano a rendersi necessari vari provvedimenti particolari, finché con  d.p.r. 22 dic. 1986, n. 917  , viene approvato il testo unico delle imposte sui redditi che dà ulteriori regole sull’IRPEF.
Con  d.m. 9 apr. 1987  viene istituito il Comitato consultivo degli intendenti di finanza, con compito di coordinamento delle attività delle Intendenze di finanza.
Il  d.p.r. 28 gen. 1988, n. 43  , ai sensi dell’art. 1, comma 1, della  l. 4 ott. 1986, n. 657  , istituisce il Servizio centrale di riscossione (poi Direzione centrale della riscossione, a seguito del  d.p.r. 27 mar. 1992, n. 287  , che approva il regolamento degli uffici e del personale del Ministero delle finanze), ufficio centrale alle dirette dipendenze del ministro, con il compito di riscossione di tributi e di versamenti prima riscossi dalle Tesorerie provinciali e dagli enti locali.
La  l. 29 ott. 1991, n. 358  , che riorganizza il Ministero delle finanze ed il  d.p.r. 27 mar. 1992, n. 297  , che ne disciplina gli uffici e il personale, rivoluzionano la struttura del dicastero: le Direzioni regionali delle entrate e le Direzioni compartimentali del territorio vengono a sostituire le Intendenze di finanza, che continuano a svolgere alcune funzioni amministrative sotto forma giuridica di Sezioni staccate.

fonti normative

l. 26 gennaio 1865, n. 2136 - Legge per l’unificazione dell’imposta sui fabbricati
r.d. 26 settembre 1869, n. 5286 - provvedimento di istituzione delle Intendenze di finanza
r.d. 17 novembre 1869, n. 5345 - provvedimento di approvazione di classificazioni, gradi, organici e variazioni al progetto di bilancio 1870 per le Intendenze di finanza
r.d. 18 dicembre 1869, n. 5397 - regolamento delle Intendenze di finanza
l. 11 agosto 1870, n. 5784 - Modifica l’ordinamento del personale delle Agenzie delle imposte dirette
l. 6 giugno 1877, n. 3684 - Generale revisione dei redditi dei fabbricati
l. 1° marzo 1886, n. 3682 - Riordinamento dell’imposta fondiaria
r.d. 29 agosto 1897, n. 512 - Regolamento per il personale degli uffici finanziari e ordinamento degli uffici direttivi
d.lt. 8 giugno 1919, n. 976 - provvedimento di affidamento alle intendenze di finanza del servizio compartimentale del lotto
r.d. 30 dicembre 1923, n. 3062 - Istituzione dell’imposta complementare
r.d. 30 dicembre 1923, n. 3069 - Rivalutazione generale del reddito di fabbricati
r.d.l. 16 ottobre 1924, n. 1613 - Riordinamento delle aliquote di ricchezza mobile
l. 14 giugno 1928, n. 1312 - Esenzioni tributarie alle famiglie numerose
l. 7 gennaio 1929, n. 4 - norme generali per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie
r.d. 17 settembre 1931, n. 1608 - Testo sulle disposizioni riguardanti le dichiarazioni dei redditi e le sanzioni in materia di imposte dirette
l. 8 giugno 1936, n. 1231 - Conversione in legge, con modifiche, del r.d.l. 24 ottobre 1935, n. 1887, concernente interpretazioni e modificazioni alle leggi sulle imposte dirette e del r.d.l. 13 gennaio 1936, n. 120, concernente modificazioni e aggiunte ad alcuni articoli del r.d.l. 24 ottobre 1935, n. 1887, portante interpretazioni e modificazioni alle leggi sulle imposte dirette
r.d.l. 7 agosto 1936, n. 1639, convertito in l. 7 giugno 1937, n. 1016 - Riforma degli ordinamenti tributari
r.d.l.. 9 gennaio 1940, n. 2, convertito in l. 19 giugno 1940, n. 762, con modifiche - Istituzione dell’imposta generale sulle entrate (IGE)
r.d. 26 gennaio 1940, n. 10 - Regolamento per l’esecuzione del r.d.l. 9 gennaio 1940, n. 2, istitutivo di una imposta generale sull’entrata
l. 1° luglio 1940, n. 803 - Istituzione di una imposta straordinaria sui compensi degli amministratori e dirigenti delle società commerciali
l. 26 ottobre 1940, n. 1543 - provvedimento relativo al risarcimento dei danni di guerra
r.d.l. 12 aprile 1943, n. 205 - Provvedimenti in materia di imposte dirette
d.lgs.lgt. 19 ottobre 1944, n. 384 - Disposizioni in materia di imposte dirette
d.lgs.lgt. 8 marzo 1945, n. 77 - Istituzione dei Consigli e dei Comitati tributari
d.lgs.lgt. 24 agosto 1945, n. 585 - Dichiarazione unica per l’accertamento delle imposte dirette
d.c.p.s. 1° settembre 1947, n. 892 - Variazioni sulle aliquote e adeguamento redditi di categoria B e C1 soggetti all’imposta di ricchezza mobile e complementare sui redditi di lavoro
l. 9 gennaio 1951, n. 10 - norme in materia di indennizzi per danni arrecati con azioni non di combattimento e per requisizioni disposte dalle Forze armate alleate
l. 11 gennaio 1951, n. 25 - Norme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario
d.p.r. 5 luglio 1951, n. 573 - Testo unico delle norme sulla dichiarazione unica annuale dei redditi soggetti alle imposte dirette
l. 6 agosto 1954, 603 - Istituzione di un’imposta sulle società e modificazioni in materia di imposte indirette sugli affari
d.p.r. 4 febbraio 1955, n. 72 - decentramento dei servizi del Ministero delle finanze
l. 5 gennaio 1956, n. 1 - Norme integrative della l. 11 gennaio 1951, n. 25 sulla perequazione tributaria
d.p.r. 29 gennaio 1958, n. 645 - Testo unico sulle imposte dirette
l. 17 febbraio 1971, n. 127 - Modifiche al d.lgs.lgt. 14 dicembre 1947, n. 1577 e successive modifiche concernenti provvedimenti per la cooperazione
l. 9 ottobre 1971, n. 825 - delega legislativa al Governo della Repubblica per la riforma tributaria
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 633 - Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 636 - Revisione del contenzioso tributario
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 638 - disposizioni per l’attribuzione di somme agli enti indicati nell’art. 14 della legge 9 ottobre 1971, n. 825, in sostituzione dei tributi, contributi e compartecipazioni e norme per la delegabilità delle entrate
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 639 - provvedimento relativo all'imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 644 - revisioni delle circoscrizioni tributarie degli uffici distrettuali delle imposte dirette e degli uffici del registro
d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 645 - istituzione degli uffici periferici per i servizi relativi all’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto
d.p.r. 29 settembre 1973, n. 600 - Disposizioni in materia di accertamento delle imposte sui redditi
d.p.r. 29 settembre 1973, n. 602 - Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito
l. 24 aprile 1980, n. 146 - disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1980)
d.p.r. 26 aprile 1986, n. 131 - Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro
l. 4 ottobre 1986, n. 657 - Delega al governo per l’istituzione e la disciplina del Servizio di riscossione dei tributi
d.p.r. 22 dicembre 1986, n. 917 - Testo unico delle imposte sui redditi
d.m. 9 aprile 1987 - provvedimento di istituzione del Comitato consultivo degli Intendenti di finanza
d.p.r. 28 gennaio 1988, n. 43 - istituzione del Servizio di riscossione tributi e di altre entrate dello Stato e di altri enti pubblici, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 4 ottobre 1986, n. 657
l. 29 ottobre 1991, n. 358 - norme per la ristrutturazione del Ministero delle finanze
d.p.r. 27 marzo 1992, n. 287 - regolamento degli uffici e del personale del Ministero delle finanze
d.p.r. 27 marzo 1992, n. 297 - regolamento degli uffici e del personale del ministero delle finanze
profilo istituzionale collegato
Agenzia delle tasse dirette (1865-1867) poi Agenzia delle imposte dirette e del catasto (1867-1924) poi Ufficio distrettuale delle imposte dirette (1924-1999)
Centri di servizio (1980-1991)
Centri di servizio delle imposte dirette e indirette (1991-2001) poi Centro operativo (2001-)
Commissione comunale (1864-1877) poi Commissione mandamentale (1877-1936) poi Commissione distrettuale (1936-1972) poi Commissione tributaria di primo grado (1972-1992) poi Commissione tributaria provinciale (1992-)
Commissione provinciale (1864-1972) poi Commissione tributaria di secondo grado (1972-1992)
Conservatoria delle ipoteche (1862-1942) poi Conservatoria dei registri immobiliari (1942-1992)
Corpo delle guardie doganali (1862-1881) poi Corpo della guardia di finanza (1881-)
Delegazione del tesoro (1894-1925) poi Sezione del tesoro (1925-1937) poi Ufficio provinciale del tesoro (1937-1962) poi Direzione provinciale del tesoro (1962-1998) poi Direzione provinciale dei servizi vari (1998-2008)
Direzione del tesoro (1862-1863) poi Direzione compartimentale del tesoro (1863-1866)
Direzione regionale delle entrate e Direzione compartimentale del territorio
Ispettorato compartimentale delle imposte dirette
Ispettorato compartimentale delle imposte indirette e sugli affari
Tesoreria di provincia (1863-1894)
Ufficio del registro
Ufficio del territorio (1992-1999) poi Agenzia del territorio, Ufficio provinciale (1999-)
Ufficio dell’imposta sul valore aggiunto (IVA)
Ufficio delle entrate (1992-1999) poi Ufficio locale dell’Agenzia delle entrate (1999-)
Ufficio tecnico di finanza (1881-1884) poi Sezione tecnica dell’Intendenza di finanza (1884-1888) poi Ufficio tecnico di finanza (1888-1936) poi Ufficio tecnico erariale (1936-1992)
soggetto produttore collegato
Intendenza di finanza di Alessandria
Intendenza di finanza di Ancona
Intendenza di finanza di Ascoli Piceno
Intendenza di finanza di Bologna
Intendenza di finanza di Brescia
Intendenza di finanza di Brindisi
Intendenza di finanza di Cagliari
Intendenza di finanza di Caltanissetta
Intendenza di finanza di Caserta
Intendenza di finanza di Catanzaro
Intendenza di finanza di Chieti
Intendenza di finanza di Como
Intendenza di finanza di Cosenza
Intendenza di finanza di Cremona
Intendenza di finanza di Cuneo
Intendenza di finanza di Firenze
Intendenza di finanza di Foggia
Intendenza di finanza di Genova
Intendenza di finanza di Girgenti (Agrigento)
Intendenza di finanza di Grosseto
Intendenza di finanza di Imperia
Intendenza di finanza di L'Aquila
Intendenza di finanza di Lecce
Intendenza di finanza di Lucca
Intendenza di finanza di Macerata
Intendenza di finanza di Mantova
Intendenza di finanza di Massa
Intendenza di finanza di Matera
Intendenza di finanza di Modena
Intendenza di finanza di Napoli
Intendenza di finanza di Novara
Intendenza di finanza di Parma
Intendenza di finanza di Pavia
Intendenza di finanza di Piacenza
Intendenza di finanza di Pisa
Intendenza di finanza di Potenza
Intendenza di finanza di Reggio di Calabria
Intendenza di finanza di Reggio nell'Emilia
Intendenza di finanza di Roma
Intendenza di finanza di Rovigo
Intendenza di finanza di Salerno
Intendenza di finanza di Sassari
Intendenza di finanza di Savona
Intendenza di finanza di Siracusa
Intendenza di finanza di Teramo
Intendenza di finanza di Torino
Intendenza di finanza di Trapani
Intendenza di finanza di Trento
Intendenza di finanza di Treviso
Intendenza di finanza di Trieste
Intendenza di finanza di Varese
Intendenza di finanza di Venezia
Intendenza di finanza di Vercelli
Intendenza di finanza di Viterbo

curatori

creazione
Franco Nudi - 2008
revisione
Paola Carucci - 2010
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